“Non riusciamo a dissentire sulle motivazioni espresse con onestà dal Vicesindaco e Assessore Massimiliano Carnevale: il servizio Lavori Pubblici del Comune di Latina è sottodimensionato. Non solo, è anche poco organizzato nella gestione complessa di lavori necessari al mantenimento dei servizi, nonostante le assunzioni via concorso del Commissario e dall’attuale amministrazione, nonostante la rimodulazione dei progetti PNRR del ministro Salvini, dello stesso partito dell’assessore.
I consiglieri del Partito Democratico non possono però accettare le affermazioni dell’Assessora alla Pubblica Istruzione, secondo la quale 180 posti nido per Latina sarebbero troppi. Facciamo chiarezza sui numeri così da comprendere perché proprio il Ministero dell’Istruzione e del Merito avesse calcolato un finanziamento per 180 posti. I posti offerti dal Comune sono 274 a fronte delle 454 domande pervenute di cui 52 respinte per motivi tecnici. Sono dunque rimasti esclusi 128 bambini. Ragionare sulle sole domande pervenute, come è stato fatto nella commissione Trasparenza, è decisamente riduttivo anche in virtù della rinuncia a 4 milioni di euro destinati ai 180 posti in più.
Da considerare anche che il dato che vede gli iscritti alle scuole dell’infanzia (2290) e alle scuole primarie (999) determina una domanda potenziale in forte rialzo. La tendenza dovrebbe indurre l’amministratore a perseguire ogni possibilità per estendere il servizio educativo dei nidi. Nel 2002 il consiglio europeo ha stabilito 2 obiettivi: erogare il servizio educativo almeno al 33% di bambini sotto i 3 anni e almeno al 90% dei bambini di età compresa fra i 3 anni e l’età dell’obbligo scolastico. Dopo l’emergenza Covid entrambi gli obiettivi sono stati aggiornati al 45% sotto i 3 anni e al 96% nella fascia 3-5 entro il 2030. Il comune di Latina, con un banale calcolo potenziale, si attesterà entro il 2030 al 27%, ben lontano sia dal 33%, tanto più dal 45%.
Se avessimo aderito al progetto del PNRR creando 180 nuovi posti nido, avremmo raggiunto, incredibilmente, proprio il 45% previsto dall’Agenda 2030. Ecco perché il Ministero aveva calcolato per Latina proprio 180 posti nido in più, numeri contestati dall’assessora che li ha ritenuti esagerati, contraddicendo lo stesso Ministero. Colpisce poi che la giustificazione dell’impossibilità di aderire al progetto sia stata affidata dagli assessori alla relazione illustrativa della dirigente del servizio: l’individuazione degli obiettivi è infatti di competenza della politica e la politica ha omesso di svolgere il proprio compito. Vedere sminuita o addirittura negata la necessità di ampliamento del servizio dai due assessori della Lega, contrariamente a quanto indicato con la rimodulazione del PNRR proprio dal ministro leghista Valditara, è qualcosa di paradossale” lo afferma in una nota il gruppo consiliare del Pd Latina.