“Apprendiamo dalla Stampa come si sia tenuta la Conferenza dei Sindaci sui Servizi Sanitari e Socio Sanitari della Provincia di Latina. Sono confermati gli interventi previsti nella Programmazione precedente e recepiti dalla Regione Lazio: Nuovi ospedali a Latina e Formia, ampliamento delle strutture territoriali (Ospedali di Comunità, Case di Comunità, Centrali Operative). Previsti, inoltre, ampliamenti dei Pronto Soccorsi di Latina e Formia. Fondi PNRR e Giubileo 2025, tempi previsti per l’attuazione dei Programmi:2026.
Bene, ma restano Quattro incognite: i tempi di realizzazione dei programmi, il reale aumento dei “Servizi alla persona e Domiciliari”, l’abbattimento dei tempi per le prenotazioni delle visite ed esami nelle strutture pubbliche, l’aumento del Personale Medico e Paramedico e infermieristico, il rimpiazzo dei Medici e dei Pediatri di Base”.
E Sermoneta? Nel Piano Triennale del Distretto Sanitario LT/2 (2021-2023), approvato il 10.8.2021 (dalla attuale maggioranza dunque) sono previsti gli interventi sull’ospedale di Latina, la creazione di Ospedali e Case di Comunità a Latina, Sabaudia e Pontinia, la ristrutturazione del Poliambulatorio di Latina Scalo. Per Sermoneta nessun intervento. Il Piano Provinciale migliorerà questa previsione?
Entro la fine del 2023 dovrà essere approvato il Piano Triennale 2023-2025, prevederà finalmente interventi per il nostro comune?
I consiglieri di minoranza hanno presentato una Mozione nel Consiglio Comunale del 27 luglio scorso nella quale chiedevano di discutere in Consiglio la situazione dei Servizi Sanitari e Socio Sanitari e il superamento dell’accordo del 2021, per prevedere nuove strutture nel nostro territorio. Mozione Bocciata, dalla maggioranza tutta (i consiglieri eletti nella Lista Giovannoli e due “consiglieri di opposizione responsabili” – Delibera n. 37/2023).
Perché un Consiglio Comunale non deve discutere i Sanità e Servizi Sociali e dare l’indirizzo, gli obiettivi per il Piano Sanitario Generale e del Distretto? Quali sono le proposte innovative che il comune ha presentato e presenterà?
Una maggioranza (tutta) che approva incrementi di popolazione che porteranno i residenti fino a 12/13 mila abitanti non si deve porre il problema e l’obiettivo di una nuova struttura sanitaria e sociosanitaria a servizio della Comunità?
Come avvenuto (20 anni fa) per i Centri di Monticchio, Sermoneta Scalo, Tufette, Pontenuovo Carrara: non era ed è opportuno chiamare i privati che costruiranno altre centinaia di abitazioni a realizzare “in compensazione” una Casa della Comunità o una Centrale Operativa Territoriale da mettere a disposizione della ASL?
Infine, e almeno: Il Poliambulatorio/Casa di Comunità di Latina Scalo, non è previsto a tempo pieno, questa sua funzione è stata cambiata e previsto il suo funzionamento H24?
Tutte problematiche che un Consiglio Comunale, una Comunità, i Cittadini hanno il diritto di conoscere, discutere, dare il proprio contributo di idee. La sanità e la assistenza sociosanitaria sono un bene comune. Per realizzare questo che è un “obiettivo scritto nella Costituzione” occorre, evidentemente, un cambio di passo, una visione che chi governa da decenni anni non ha.