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Per tre italiani su dieci la costrizione al rapporto sessuale non è violenza: i dati

"La violenza di genere rappresenta una delle sfide più urgenti del nostro tempo": questo quanto rilevato da Valore D

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Oltre sette italiani su dieci identificano violenza fisica e abusi sessuali come forme di violenza domestica, ma il 34% non riconosce le costrizioni a un rapporto sessuale come forma di violenza. Due italiani su tre concordano sul fatto che la violenza domestica influisca sulla sfera professionale, con il 34% che vede un potenziale aggravamento del problema legato a condizioni lavorative, come orari o lavoro da remoto. Infine, il 62% degli intervistati sostiene che le aziende dovrebbero avere un ruolo più incisivo nel contrasto alla violenza domestica, e le donne in particolare richiedono che i datori di lavoro offrano supporto legale (46%) e assistenza psicologica (37%) alle vittime. Sono i dati dell’ultimo “OsservatorioD” realizzato da Swg per Valore D, la prima associazione di imprese in Italia impegnata nel promuovere la diversità, il talento e la leadership femminile nelle organizzazioni. La ricerca rivela una consapevolezza diffusa del fenomeno e l’urgenza di iniziative coordinate e concrete per contrastarlo. Secondo la ricerca, condotta su un campione nazionale rappresentativo, solo il 37% degli intervistati ritiene che le istituzioni affrontino adeguatamente il problema.

Valore D ha presentato, presso la Casa Internazionale delle Donne a Roma, il progetto ‘Dal Silenzio all’Azione’ per supportare le aziende nell’adozione di una policy contro la violenza di genere. Un documento che mira a fornire alle aziende strumenti concreti per agire e fare rete contro un fenomeno che persiste nella società e nel mondo del lavoro, nato dalla collaborazione tra Valore D e Una Nessuna Centomila, la fondazione italiana dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne. “Ogni giorno- osserva l’associazione in una nota- i femminicidi e le violenze di cui si apprende dai media evidenziano che la violenza di genere rappresenta una delle sfide più urgenti del nostro tempo, con impatti drammatici sulle vittime e i loro familiari, e con ripercussioni sul tessuto economico, ricordandoci che questo problema richiede l’attenzione e l’attivazione di tutti, inclusi i luoghi di lavoro”.

Valore D da anni si impegna contro le molestie di genere nelle organizzazioni e ha coinvolto le aziende del network in un tavolo di discussione e lavoro, con l’obiettivo di definire linee guida e attivare le aziende contro la violenza di genere. Da sempre l’associazione ritiene che le aziende siano potenti motori di cambiamento culturale.

La policy ‘Dal silenzio all’azione’ si articola in quattro fasi principali, definite con l’acronimo Issa. La prima è Informare, ossia diffondere la conoscenza del fenomeno e sensibilizzare sul tema della violenza di genere. La seconda è Svelare: riconoscere e identificare segni e manifestazioni di violenza domestica per poter dare supporto a chi ne è vittima. La terza è Sostenere: fornire strumenti e risorse che aiutino le vittime ad affrontare il problema e riprendersi il proprio spazio lavorativo e sociale. La quarta è Amplificare: creare una rete di supporto interaziendale che coinvolga i Centri Antiviolenza, istituzioni e associazioni.

“Grazie alla partnership con la Fondazione Una Nessuna Centomila- continua la nota- il progetto ambisce anche a migliorare la consapevolezza dei dipendenti riguardo al fenomeno e a offrire percorsi di sensibilizzazione. Dal supporto psicologico ai programmi di sicurezza e gestione delle emergenze, ogni azienda può contribuire a creare ambienti di lavoro più sicuri e rispettosi”.

“È tempo di unire le forze per combattere il fenomeno vergognoso della violenza di genere. Da sempre crediamo che le aziende possano giocare un ruolo chiave per cambiare cultura, comportamenti, società. Se le aziende si impegnano attivamente possono esprimere una grande forza generativa e trasformativa, per una cultura di libertà e rispetto- commenta Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D- Passare dal silenzio all’azione significa proprio questo: fare rete contro la violenza di genere e concretizzare il senso di responsabilità nei confronti delle proprie risorse, un passo decisivo per supportare le vittime a riappropriarsi delle proprie vite”.

“Siamo orgogliose di collaborare con Valore D in questo progetto straordinario, perché siamo convinte che il cambiamento si possa realizzare solo con grandi alleanze e attraverso il coinvolgimento di tutte le realtà della nostra società, inclusi i luoghi di lavoro. Attraverso ‘Dal Silenzio all’Azione’, vogliamo contribuire a trasformare la sensibilità diffusa e l’indignazione in impegno concreto: crediamo che ogni azienda abbia il potere di fare la differenza, sostenendo chi si trova a vivere situazioni di violenza ed inviando le donne ai centri antiviolenza. Insieme, possiamo costruire una rete di consapevolezza e prevenzione”, è il commento di Lella Palladino, vicepresidente di Una Nessuna Centomila.

‘Dal Silenzio all’Azione’ è un’iniziativa che nasce nell’ambito di una più ampia strategia di Valore D volta all’impegno e alla sensibilizzazione contro tutte le forme di violenza di genere, in vista della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si terrà il prossimo 25 novembre. In quest’ottica, nelle prossime settimane verrà lanciato il vodcast ‘Scomodiamoci,’ condotto dall’attrice e sceneggiatrice Carolina de’ Castiglioni, che in ogni puntata sarà affiancata da figure diverse alla guida del programma. Insieme dialogheranno con psicologi, giornalisti e avvocati che, con rispetto e senza retorica drammatica, si metteranno in gioco per comprendere meglio il fenomeno della violenza di genere.

Valore D ha inoltre sviluppato, in collaborazione con l’agenzia associata Marimo, una campagna digitale, rivolta alle aziende con l’obiettivo di evidenziarne il potenziale nel diventare luoghi sicuri, capaci di offrire sostegno e protezione a chi vive relazioni violente e durante il mese di novembre rilascerà un kit per tutte quelle realtà che desiderano amplificare questa azione di sensibilizzazione. A questo link è disponibile la Policy ‘Dal Silenzio all’Azione’. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –

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