Non c’è alcuna certezza per la riapertura della piscina comunale scoperta. È emerso ieri, durante la commissione Personale, Sport e Cultura richiesta dalle forze di opposizione. «Siamo ben lontani dalla data di inizio giugno con cui l’assessore Chiarato rassicurava sulla riapertura dell’impianto in occasione del sopralluogo della commissione Trasparenza dello scorso 23 maggio» sottolineano i consiglieri comunali di Lbc, M5S, Pd e Per Latina 2032. Come spiegato dallo stesso assessore nella seduta di ieri mattina, entro settembre verrà montato il pallone pressostatico a copertura della vasca, ma non basterà per la riapertura perché mancano le opere accessorie la cui realizzazione è in capo al gestore. Parliamo dell’anello antincendio attorno al perimetro della vasca e degli spogliatoi sotto la gradinata per rendere l’impianto autonomo dalla piscina al coperto. «Sembra che la Commissione di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo abbia sollevato una serie di prescrizioni per questi interventi. È necessario che l’amministrazione intervenga per verificare almeno le tempistiche di attuazione dei lavori mancanti nel rispetto di tali prescrizioni, da cui dipende la riapertura della piscina open» sottolineano i consiglieri Dario Bellini (Lbc), Valeria Campagna (Pd) e Maria Grazia Ciolfi (M5S), presenti alla seduta.
«Non si può continuare a perpetrare un atteggiamento troppo permissivo nei confronti del concessionario. Ricordiamo bene la sentenza del novembre 2022 con cui il Tribunale ha bollato la convenzione chiudendo un lungo e faticoso contenzioso con la Nuoto 2000, frutto di un contratto capestro sbilanciato a favore del privato. Così come ricordiamo i 18 anni in cui il Comune ha pagato utenze che erano a carico del gestore, prima della separazione effettuata dalla precedente amministrazione. E gli errori sembrano perpetrarsi ancora oggi in cui sono stati autorizzati lavori al concessionario senza l’approvazione da parte della giunta del progetto definitivo né di un cronoprogramma, condizione per la quale l’ente si trova ora a non poter contare su una data effettiva di fine lavori e riconsegna dell’impianto al pubblico utilizzo. Tutto questo non è più accettabile da chi ha in concessione un bene ed è chiamato a gestirlo per fornire servizi alla collettività per conto dell’Ente». L’opposizione ha chiesto di affrontare quanto prima l’aspetto dei lavori mancanti, tempi e risultanze della Commissione di Vigilanza, nelle commissioni competenti (PNRR, Lavori Pubblici e Attività Produttive).
Rispetto alla regolamentazione dell’accesso e uso della piscina scoperta una volta riaperta, i consiglieri hanno nuovamente sollecitato la maggioranza a iniziare subito i lavori. «Per non trovarci impreparati al momento della riapertura, alla luce del fatto che l’open sarà l’unica struttura disponibile per via dei lavori alla piscina coperta che non si concluderanno prima del 2026, è necessario redigere un regolamento temporaneo che consenta l’equa fruizione dell’impianto, così come previsto dagli art. 5 e 6 della convenzione. Ovvero: l’utilizzo non solo per i corsi di nuoto privati gestiti dal concessionario, ma a tutte le società sportive terze che ne facciano richiesta, nonché alle fasce fragili, con spazi acqua, orari e tariffe concordate con il Comune. Un passaggio doveroso a tutela dell’interesse collettivo che è alla base della concessione di un bene pubblico. In tal senso, ringraziamo il presidente Di Matteo per l’impegno a convocare sul tema già a settembre». Dall’intervento nel corso della seduta dei rappresentanti di alcune società sportive è emerso che la nuova copertura esclude le gradinate, dunque la vasca scoperta non potrà essere utilizzata per le competizioni e quella al coperto non avrà comunque le misure idonee nemmeno per gli allenamenti. «Il progetto PNRR inizialmente approvato – sottolineano i consiglieri – avrebbe dovuto prevedere un minimo di posti per il pubblico nell’impianto scoperto. Chi si assume la responsabilità di questo cambio di programma calato dall’alto e di cui siamo venuti a conoscenza solo durante il sopralluogo di maggio? Nuovamente una scelta non condivisa, operata tutta all’interno della maggioranza e comunicata solo a cose fatte e non più modificabili. Si tratta di soldi pubblici che devono essere utilizzati a soddisfacimento dell’interesse collettivo. È così che la maggioranza dimostra di avere a cuore la promozione sportiva e l’indotto economico che ne deriva?».