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Politiche sociali, Aprilia Civica chiede un confronto sugli atti

Atti che rischiano di indebolire la città dal punto di vista politico e mortificare la rete degli operatori di settore costruita nel passato

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La coalizione Aprilia civica informa che è stata protocollata presso il Comune di Aprilia una mozione, con prima firmataria la consigliera comunale Francesca Barbaliscia, per chiedere al sindaco un confronto circa gli atti approvati in questo periodo nel settore delle politiche sociali. Atti che rischiano in un colpo solo di indebolire la nostra città dal punto di vista politico, mortificare la rete degli operatori di settore costruita nel recente passato e minare i Servizi sociali, fiore all’occhiello e modello amministrativo dell’intera provincia.

Con la determina numero 1571 del 28 dicembre scorso, infatti, l’amministrazione comunale ha istituito un comitato tecnico del distretto LT/1 per il sistema integrato dei servizi sociosanitari. Una decisione che facciamo fatica a comprendere perché, oltre a creare un doppione operativo, produce un pesante ridimensionamento dell’Ufficio di Piano. La composizione di parte pubblica dell’Ufficio di Piano, che con questo atto verrà svuotato, passa da 7 a 2 sole figure. Queste ultime, una responsabile e una assistente sociale, secondo quanto si apprende lavoreranno con il supporto esterno di 4 risorse provenienti dal mondo privato. Tale decisione sbilancia in maniera evidente l’ufficio stesso e rende minoritaria la presenza del pubblico in uno spaccato sociale a dir poco sensibile e delicato. Ad oggi facciamo notare che non esiste un regolamento che disciplini le funzioni del costituito comitato tecnico, ma dalla determina 1571 si apprende che coloro che ne sono entrati a far parte svolgeranno compiti consultivi. Tutti gli atti gestionali (tipo le gare per affidamento dei servizi) di cui il personale comunale aveva responsabilità ora saranno verosimilmente seguiti dal personale delle cooperative.

Questo perché la costituzione di un comitato tecnico vedrà confluire all’interno della neonata struttura tecnici e amministrativi dei comuni estromessi dall’Ufficio di Piano con la conseguenza di indebolire la capacità di lettura dei problemi del territorio, di indebolire la capacità di ascolto dei bisogni sociali e di sminuire il ruolo Terzo settore che da protagonista diventerebbe una mera figura consultiva.   

Questa nuova definizione dell’Ufficio di Piano penalizzerà fortemente il processo di integrazione sociosanitaria da tempo intrapreso con la ASL territoriale e sul quale si erano fatti degli importanti passi in avanti.

Inoltre, considerato l’aumento delle fonti di finanziamento destinate al distretto sociosanitario, di cui il Comune di Aprilia è capofila, avremmo preferito un potenziamento dell’Ufficio di Piano e non la creazione di un doppione.

Uno stravolgimento, tra l’altro, avvenuto nel periodo meno indicato dell’anno e cioè nel momento in cui bisogna rinnovare il Piano di zona triennale (Bilancio distrettuale), fase nella quale la programmazione territoriale dei servizi assume un ruolo cardine nella vita distrettuale. Confidiamo, nell’interesse dell’intera comunità, di rivedere quanto approvato.

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