È andata in scena nella palestra della sede centrale Don Milani la lezione di legalità del Capitano Ultimo agli allievi dell’Istituto Comprensivo Manfredini. L’uomo che – alla guida del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri – fu capace di assicurare alla giustizia il capoclan di Cosa Nostra Totò Riina, ha catturato l’attenzione dell’uditorio raccontando le diverse fasi di una vita – la sua – dedicata agli altri. È emerso il ritratto di una personalità aliena ai compromessi, sempre in sintonia con i principi di giustizia sociale, generosa nella volontà di ricordare ai discenti l’importanza di essere dalla parte giusta delle cose, anche quando questo può significare impegno e dedizione assoluti.
Meno conosciuta in tal senso, ma altrettanto interessante, la nuova vita di Sergio De Caprio: non più in divisa, ma sempre in prima linea nella difesa di chi affronta la vita nelle difficoltà delle indigenze, ancora una volta dalla parte degli ultimi, a ribadire la sua vocazione – chiarissima nella scelta del nome in codice che lo ha reso celebre – di paladino di chi non ha (né vuole) le luci della ribalta su di sé. Una pagina di scuola davvero emozionante, valorizzata dall’interazione vivace e interessata degli studenti che hanno accolto, dopo il saluto istituzionale del Dirigente Scolastico, la dottoressa Michela Zuccaro, con grande entusiasmo l’atteso ospite, prima di cominciare un confronto che certamente resterà nei pensieri di chi lo ha vissuto.





Da che parte stare, il progetto didattico definito dai docenti per favorire nei discenti l’acquisizione delle competenze di cittadinanza attiva, proseguirà ora nelle diverse attività didattiche quotidiane contemplate nel percorso di Educazione Civica, prima del prossimo appuntamento con le testimonianze: il 27 gennaio, Giorno della Memoria, sarà ospite Pupa Garribba, scrittrice e giornalista, che racconterà agli alunni la sua vicenda di bambina di otto anni allontanata improvvisamente da scuola perché ebrea, dopo la promulgazione delle Leggi Razziali in Italia, e la successiva fuga dal nostro Paese per sfuggire alla barbarie nazi-fascista.