Procura di Velletri e Diocesi di Albano firmano il protocollo d’intesa contro la violenza di genere

A sottoscrivere il documento sono stati il vescovo Vincenzo Viva e il procuratore della Repubblica Giancarlo Amato

L’Auditorium del Liceo “Vito Volterra” di Ciampino ha ospitato, nei giorni scorsi, la firma del Protocollo di intesa tra la Diocesi di Albano e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri per la realizzazione di progetti, comuni e coordinati, di sensibilizzazione contro la violenza di genere, di promozione della legalità e dell’etica, e di dialogo tra le istituzioni. A sottoscrivere il documento, al termine di una mattinata dedicata ai temi oggetto del Protocollo di intesa e di dialogo tra studenti e istituzioni, sono stati il vescovo di Albano Vincenzo Viva e il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, Giancarlo Amato.

I lavori sono stati introdotti e coordinati dalla dirigente scolastica del “Volterra”, Emilia D’Aponte, alla presenza dei sindaci di Ciampino, Emanuela Colella, e Albano Laziale, Massimiliano Borelli, di Cristina Lozzi, del team operativo violenza di genere presso la Procura di Velletri e di Gloria Conti, direttrice dell’ufficio diocesano per l’educazione, la scuola e l’Irc.

Presenti in sala, insieme a Francesco Marchitelli, commissario straordinario della Asl Roma 6 e Francesca Pitucco dell’Irasp (Istituti riuniti azienda di servizi alla persona, che si occupa di accoglienza delle vittime di violenza), anche i rappresentanti delle forze dell’ordine – Carabinieri, Polizia e Polizia locale – di Ciampino, Albano laziale e Marino e diversi dirigenti scolastici e docenti degli istituti del territorio.

A partire dalla comune volontà di creare un ambiente sicuro e rispettoso all’interno della comunità civile nei confronti della quale, sia la Chiesa di Albano che la Procura di Velletri sentono una responsabilità, il Protocollo d’intesa intende sancire una stretta collaborazione tra i due enti per sostenere azioni e iniziative di prevenzione e contrasto della violenza di genere e di promozione della legalità, con l’obiettivo di accompagnare i giovani del territorio verso una maggiore consapevolezza dei valori del rispetto, della giustizia e dell’integrazione, anche attraverso l’organizzazione di iniziative sul territorio, come seminari, conferenze e incontri pubblici, e campagne informative.

«La firma di questo Protocollo d’intesa fra la Diocesi di Albano e la Procura di Velletri – ha detto il vescovo di Albano, Vincenzo Viva – di fatto formalizza una collaborazione che già è partita da tempo sul territorio della Diocesi di Albano. Dopo il mio ingresso in diocesi, si sono verificati due fatti gravi: lo scioglimento dei Comuni di Anzio e Nettuno, per l’infiltrazione della criminalità nelle amministrazioni comunali, e l’aggressione di una suora, responsabile di una casa di accoglienza per donne. Allora, insieme ai sacerdoti, ai laici, ai movimenti delle nostre comunità ecclesiali abbiamo sentito il dovere di non girarci dall’altra parte, di dare una risposta ai territori e promuovere una cultura della legalità. Questo vuol dire restituire anzitutto dignità, restituire libertà alle persone, perché quando non c’è legalità viene meno la libertà. Sentiamo la responsabilità di vivere il nostro territorio da cristiani, ossia impegnandoci affinché una cultura dell’illegalità e dell’ingiustizia, che sottrae libertà ai cittadini e ai soggetti della vita pubblica, non si affermi e non prevalga».

«Sono contento ed emozionato – ha detto il Procuratore di Velletri, Giancarlo Amato – di essere davanti a questi studenti, che rappresentano la maggioranza dei nostri ragazzi, una maggioranza portatrice di valori veri, valori reali, valori di legalità, di rispetto delle regole. Procura e Diocesi sono due istituzioni differenti, una laica e una religiosa, che hanno deciso di continuare a collaborare sulla base di un atto formale, di unire le forze verso un obiettivo che le accomuna: il tentativo di venire incontro alle esigenze dei territori e di difendere i più deboli, i più indifesi, i più vulnerabili. Possiamo lavorare insieme perché abbiamo valori comuni, ma non pensiamo di poter lavorare da soli: occorrono il sostegno e la collaborazione delle altre istituzioni e delle forze dell’ordine. In particolare, intendiamo operare sulla prevenzione: come Procura possiamo cogliere con attenzione e professionalità i cosiddetti reati spia,situazioni non gravissime, ma che potrebbero sfociare in qualcosa di più grave, intervenendo per tempo».

Il protocollo di intesa, inoltre, scaturisce da percorsi educativi alla legalità, sul tema “Insieme è possibile”, già in atto nelle scuole del territorio diocesano e proposti a inizio anno scolastico dall’ufficio diocesano per l’educazione, la scuola e l’Irc, in cui sono coinvolte le Procure di Velletri e di Latina e il Segretariato della Procura della Repubblica di Roma presso la Corte d’appello. Gli studenti del Liceo Volterra, poi, sono stati protagonisti della mattinata, a partire dal dialogo con il procuratore Amato e il vescovo Viva, con domande puntuali e dirette sull’impegno di Procura e Diocesi sui temi della giustizia e della legalità sia sui territori che nei loro specifici ambiti, fino alle iniziative organizzate a margine della firma: dall’esibizione del coro Unisono diretto da Fabio De Angelis, ai monologhi teatrali, agli intermezzi musicali, tutti dedicati a brani di impegno sociale sui temi dell’uguaglianza e della legalità.

A concludere i lavori, gli interventi della docente del “Volterra” Federica Minini, sull’impegno della scuola sui temi della giustizia e della legalità, di Crisitna Lozzi del team operativo violenza di genere presso la Procura di Velletri e Marta Pascarella, della Procura generale presso la corte di appello di Roma (che ha svolto un ruolo di collegamento tra le Procure), le quali hanno illustrato la genesi del Protocollo di intesa, e di Gloria Conti, direttrice dell’ufficio diocesano per l’educazione, la scuola e l’Irc, che – rivolgendosi in particolare agli studenti – ha spiegato il lavoro svolto finora e quello ancora da svolgere nelle scuole e sui territori.

Al termine dell’evento il vescovo Vincenzo Viva ha fatto dono al procuratore Amato e alla dirigente scolastica D’Aponte di un quadro a mosaico con la riproduzione del Cristo Pantocratore presente nelle Catacombe di San Senatore ad Albano laziale e ha annunciato l’istituzione, per il secondo anno consecutivo, di 15 borse di partecipazione, offerte dallo stesso vescovo di Albano, per partecipare ai campi estivi dell’associazione “Libera”.

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