Maria Grazia Ciolfi, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Latina, interviene sulla controversia relativa alla recinzione del Parco Falcone e Borsellino, esprimendo forti critiche alle recenti scelte dell’amministrazione Celentano. Dopo aver esaminato le motivazioni fornite dal capogruppo di Fratelli d’Italia (FdI) e dall’Unione di Centro (UdC), la Ciolfi le definisce “inconsistenti ed errate sin dai presupposti” e chiede che il dibattito si concentri su due temi cruciali: l’interesse della collettività e la sicurezza reale del parco.
«La scelta di modificare il progetto PNRR per introdurre una recinzione con pali acuminati tipo lance è una decisione da cui mi dissocio fermamente – dichiara la Ciolfi – auspicando un rapido ravvedimento da parte dell’amministrazione su questa scellerata modifica. Qualsiasi decisione politica o amministrativa deve partire dall’interesse della collettività, stabilendo obiettivi e azioni congrui con le reali esigenze della comunità. Se l’obiettivo è un luogo riqualificato, fruibile e sicuro, una recinzione con pali a punte acuminate rappresenta pericolo alla pubblica incolumità. Senza le opportune verifiche si configurano situazioni come quelle della rotonda di via del Lido».
«L’amministrazione giustifica la scelta con la necessità di proteggere strutture e patrimonio arboreo e garantire la sicurezza dei cittadini – continua la Ciolfi – tuttavia una soluzione meno impattante e pericolosa, magari anche meno onerosa, sarebbe stata possibile. Penso, ad esempio, a una recinzione arborea sufficientemente alta e profonda».
Il focus è su due aspetti, il costo della recinzione rispetto alla congruità del progetto e la coerenza della modifica con il documento di avvio alla progettazione. «Ho presentato una richiesta di accesso agli atti per verificare il documento di avvio alla progettazione – continua la consigliera M5S – attraverso cui l’amministrazione guida il progettista nella realizzazione dell’opera pubblica. È dovere della politica agire sempre nell’interesse pubblico con la maggiore economicità possibile per l’ente. Mi chiedo se sia stato fatto».
Ulteriore considerazione è l’effettiva utilità della recinzione in termini di sicurezza: «Da chi deve essere preservato il parco? Criminali, tossicodipendenti, homeless? E come dovrebbe la recinzione a punte tenerli lontano, correndo il rischio di essere impalati? Sono queste le strategie di sicurezza urbana nel 2024 a Latina? Altre aree verdi come il Parco San Marco – sottolinea – sono inclusive e accessibili senza recinzioni acuminate, aperte 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e a tutt’oggi non sono stati registrati atti criminosi o violenze all’interno di un parco privo di recinzione».
Alternative come la videosorveglianza, l’implementazione dell’illuminazione e il potenziamento delle forze dell’ordine – insiste la Ciolfi – garantirebbero soluzioni non medievali come quelle individuate dall’amministrazione. Una compagine che operare in solitudine, senza confronto con la collettività, così com’è accaduto per la sostituzione dei lampioni in Piazza del Popolo con una versione caratterizzata dall’aquila romana, chiaro richiamo alla simbologia dell’epoca fascista».
«Se la priorità di questa amministrazione è quella di alimentare aberranti sentimenti nostalgici -conclude la Ciolfi – sarebbe opportuno rivedere il proprio programma di governo, qualora ce ne fosse uno, guardando al notevole degrado appena fuori dalla circonvallazione».