Regione Lazio, Fazzone ritira gli azzurri dal Consiglio sul bilancio: ora è crisi a porte aperte

Dopo il rinvio senza data della seduta di ieri alla Pisana, esplode la crisi del centrodestra aperta dalle richieste di Fazzone per Fi

Di Stefano Di Scanno. Tanto tuonò che piovve ed il rinvio della resa dei conti tra Forza Italia ed alleati al governo della Regione Lazio, alla fine ha fatto emergere in maniera clamorosa la spaccatura in atto. La scelta del coordinatore azzurro Claudio Fazzone di non far entrare alla Pisana il suo gruppo consiliare, facendo di fatto, venir meno il numero legale, ha così determinato il rinvio della seduta consiliare sul Bilancio, aprendo un vastissimo fronte di polemiche. Come si ricorderà il presidente Francesco Rocca ed il coordinatore Fazzone si erano incontrati nelle scorse settimane ma ne era seguita una fase di stasi rispetto agli assetti di maggioranza in esecutivo nonostante i cambiamenti sollecitati dai forzisti. Nella sostanza Forza Italia è passata da 3 a 7 consiglieri (8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati) ed esprime 2 assessori. La Lega è scesa da 3 ad un solo consigliere e indica 2 assessori. Gli equilibri emersi dalle elezioni del febbraio dello scorso anno sono cambiati e Fazzone batte i pugni per un riassetto che corrisponda ai rapporti di forza odierni. Lo sbocco di ieri impone che Rocca trovi una soluzione in tempi rapidi.

Le minoranze: immobilismo scatenato da chi pensa ai propri interessi

“Se la maggioranza che tiene in piedi il governo di Rocca nel Lazio non c’è più se ne prenda atto e si tirino le conclusioni. Da mesi la Giunta e il Consiglio regionale sono ostaggio delle divisioni e dei mal di pancia tra le forze di destra”. Annota il gruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale del Lazio. “Addirittura una parte della maggioranza non sentendosi rappresentata da chi la guida ha deciso di non presentarsi in aula, dove sono all’ordine del giorno provvedimenti importanti di bilancio dell’Ente, facendo così mancare il numero legale. Non accettiamo più che un’Assemblea eletta per occuparsi dei problemi e dei bisogni delle cittadine e dei cittadini del Lazio sia costretta all’immobilismo da parte di chi pensa soltanto ai propri interessi personali e alle proprie poltrone- conclude la nota- L’arroganza di Rocca e di Fratelli d’Italia sta portando il Lazio all’ingovernabilità”. 

“E’ inaccettabile – scandisce il gruppo del Movimento 5 Stelle – che il Consiglio Regionale del Lazio sia paralizzato a causa di beghe interne alle forze di maggioranza. La seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale, causata dall’assenza di Forza Italia e Noi Moderati che hanno così inteso mandare un chiaro segnale a Francesco Rocca, reo di non aver accolto le loro richieste di un rimpasto di Giunta per avere maggiori postazioni di potere. Siamo arrivati a questo: in un momento cruciale come quello dell’assestamento di bilancio, si blocca il Consiglio Regionale e si impedisce il normale svolgimento dei lavori, per rivendicare qualche poltrona in più. La politica dovrebbe essere un servizio alla comunità, non un mezzo per soddisfare ambizioni di questo o quel partito. I cittadini del Lazio meritano un governo che metta al primo posto il bene comune”.

“Una pagina buia alla Pisana, blocco determinato da attriti di potere”

Secondo Claudio Marotta, capogruppo in Consiglio regionale del Lazio per Alleanza Verdi e Sinistra, “alla destra interessa solo la guerra per le poltrone e per il potere. Nessun interesse, invece, per il futuro dei cittadini del Lazio. Abbiamo assistito all’ennesima spaccatura nella maggioranza regionale. Il Consiglio regionale avrebbe dovuto tenere una seduta importante per discutere ed approvare l’assestamento di bilancio e il Defr, due atti fondamentali per il governo della macchina regionale. Eppure, le faide interne tra le forze di maggioranza hanno impedito che si aprissero i lavori dell’Aula. Una pagina buia per il Consiglio regionale che vede bloccare completamente i lavori, non per discussioni relative alle politiche e alle strategie da intraprendere per il rilancio della nostra Regione, ma per attriti tra le forze di maggioranza che riguardano solo i posti da occupare in Giunta. Assistiamo da mesi a lavori che vanno a rilento, ad un’attività legislativa quasi inesistente. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia stanno dimostrando di non essere in grado di governare la nostra Regione”.

Alessio D’Amato, responsabile Welfare della Segreteria Nazionale di Azione, considera “grave il rinvio della seduta odierna del Consiglio regionale per il braccio di ferro in seno alla maggioranza. Sono mesi che assistiamo all’inerzia di questo governo regionale, che velocemente sta perdendo consensi nell’opinione pubblica tra le liti in maggioranza e il Consiglio regionale svuotato di funzioni. I cittadini e le imprese attendono risposte concrete, se Rocca è in grado di governare lo faccia, altrimenti ne tragga le conseguenze”. Marietta Tidei e Luciano Nobili, consiglieri di Italia Viva commentano: “A poco più di un anno dall’insediamento, con provvedimenti di bilancio dell’Ente all’ordine del giorno, sta andando in scena un insensato braccio di ferro all’interno del centrodestra che nulla ha a che fare con le reali esigenze dei cittadini della nostra regione. Davanti a questo triste spettacolo, è opportuno che il presidente Rocca verifichi se dispone ancora di una maggioranza ed è doveroso che informi i cittadini di quanto sta succedendo”, concludono Tidei e Nobili.

Valeriani guarda a Righini: sposta risorse ed esautora di fatto l’esecutivo

Massimiliano Valeriani, consigliere regionale Pd e Presidente della Commissione Trasparenza della Regione Lazio, dà una sua lettura all’accaduto: “Ad essere in crisi è il modello dell’uomo forte che pensa e agisce per tutti e che in questi mesi è stato incarnato dall’Assessore Righini che ha monopolizzato l’attività del consiglio con provvedimenti di bilancio che hanno esautorato il resto della Giunta e spostato continuamente risorse da un capitolo all’altro come se avesse dovuto affrontare emergenze e calamità ma l’unica emergenza è l’incapacità di questa destra di programmare seguendo un’idea riconoscibile. A che prezzo questa maggioranza riuscirà a rimettersi in piedi? Ma soprattutto, quando inizieranno a governare la Regione Lazio? Sono mesi che questa istituzione è totalmente paralizzata nella sua attività, non ci sono leggi da discutere, non ci sono provvedimenti utili a migliorare la vita dei cittadini, non c’è nulla all’altezza della seconda regione italiana, riuscirà a rimettersi in piedi? Ma soprattutto, quando inizieranno a governare la Regione Lazio?”.

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