Home Politica Regione Lazio, Rocca vuole ricucire la coalizione puntando sul riassetto delle deleghe

Regione Lazio, Rocca vuole ricucire la coalizione puntando sul riassetto delle deleghe

Forza Italia dovrebbe ottenere vice presidenza della giunta e delega all'Urbanistica. Nessun cambiamento nel "peso" assessorile dei partiti

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In Commissione trasparenza, oggi, lo “psicodramma” (ovviamente non spontaneo ma indotto dalle minoranze con simpatizzanti di maggioranza) dell’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, finito sulla graticola delle opposizioni, per la delibera sui lavori alla rete stradale incredibilmente anticipata sui social dall’ex consigliera comunale monticiana Lorella Biordi, all’insaputa dello stesso esecutivo regionale.

Il tutto mentre il presidente Francesco Rocca è occupato a sistemare una volta per tutte la crisi politica strisciante che si trascina da tre mesi circa, a seguito della richiesta di maggiore visibilità da parte di Forza Italia. Iniziamo dalla questione più rilevante che tiene bloccati, ormai da diverse sedute alla Pisana, la discussione e l’approvazione del documento di finanza regionale e il collegato al bilancio. Rocca sembra orientato a dar corso – annunciandolo nel corso della seduta consiliare di giovedì mattina – ad un sostanziale riassetto delle deleghe che però non tocchi la situazione quantitativa della distribuzione degli assessorati tra le forze della coalizione. La vice presidenza della giunta passerebbe da Roberta Angelilli a Pino Cangemi che entrerebbe in esecutivo al posto di Luisa Regimenti (quest’ultima potrebbe finire direttamente nell’area di governo come sottosegretaria). Cangemi, vicino a Claudio Lotito, proviene dalla Lega. Lascerebbe – a sua volta – il posto di vice presidente alla Pisana ad un fedelissimo del potente senatore-coordinatore azzurro Claudio Fazzone, l’ex sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano.

La seconda mossa riguarderebbe la delega all’Urbanistica che, da Pasquale Ciacciarelli e quindi dal Carroccio, transiterebbe al forzista Giuseppe Schiboni (per il quale non si parla più di un passaggio di testimone col pontino Alessandro Calvi). Il leghista cassinate riceverebbe la Protezione civile o comunque una delega di ristoro sebbene di minor peso. Tutti contenti? Sarebbe un buon risultato per Rocca se già le frizioni fossero contenute nel range delle “scosse di assestamento”. In FdI c’è la comprensibile resistenza di Roberta Angelilli. Ma di sicuro alcune reazioni sono attese nella stessa Forza Italia. Prima di tutto tra i forzisti che si riterranno sorpassati in corsia d’emergenza da un prossimo assessore proveniente dalle file dei salviniani. Il consigliere Fabio Capolei, ad esempio, è uno dei più contrariati da una operazione del tipo di quella descritta. Ma non solo. Perché resterebbero a guardare i ciociari, Gianluca Quadrini Rossella Chiusaroli, che da settimane s’erano tranquillizzati sulla possibilità che l’atto di forza di Fazzone avrebbe portato benefici anche alle loro aspettative politiche. Ma per ora non sembra. Rocca che pensa? Appare, con la sua voce tranquilla e flemmatica, decisamente fiducioso. Qualcuno alla Pisana l’ha descritto come circondato da squali: ma forse sono tutti dei “Goblin”, innocui per l’uomo.

Lo “psicodramma” di Righini: non un euro regionale speso in trasferte

Ma veniamo alle tecniche per favore la comunicazione interpersonale e la conduzione-interazione di gruppi di persone in momenti più o meno imbarazzanti: sono state esercitate in Commissione trasparenza sotto la regia del dem Massimiliano Valeriani. Al centro del ring l’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, reo di aver portato fuori sacco in giunta una delibera sui lavori pubblici nei Comuni del Lazio – rientrando pure prima dagli Usa per evitare che si perdessero i relativi finanziamenti – e, soprattutto, di averne parlato in anticipo sull’ok formale dell’esecutivo con l’ex consigliera comunale monticiana Biordi. Quest’ultima la novità non s’è tenuta per sé, ritenendo troppo gustoso l’annuncio social dell’asfalto su qualche via del bellissimo borgo medievale. Apriti cielo. Il Pd con Mario Ciarla è giunto a chiedere le dimissioni di Righini, paventando anche che si fosse speso denaro regionale nelle trasferte dell’assessore alle quali ha preso parte anche la Biordi. Insomma una roba da far pensare ad altri casi, ben più noti e clamorosi. Alla fine Righini – non si sa se rivolgendo la mano destra o verso il cielo e il sole – ha sbottato: “Rinnovo qui il mio giuramento d’onore, che avevo già fatto nell’incontro avuto con i capigruppo, rispetto all’utilizzo di risorse regionali a fini non istituzionali e a tal fine deposito la certificazione della struttura Regione Lazio e di Arsial, che non c’è stato mai un centesimo rimborsato nei miei confronti per le missioni. Sono abituato a pagare i miei pranzi e le mie cene con la mia carta di credito quando vado in missione istituzionale, pur avendo titolo al rimborso delle mie spese”. Inoltre: “La questione del post pubblicato era una informazione non riservata. Non siamo in presenza di un bando pubblico con una commissione che esamina progetti. E’ stata comunicata l’ammissibilità, una volta certificata dalla struttura, rispetto al progetto presentato. Avere comunicato l’ammissibilità di un progetto non significa avere violato un principio di segretezza che non è destinato a una procedura che esce dal campo dell’amministrazione regionale, perché sconfina in alcuni casi in strutture partecipate e sono notizie cui tante persone possono attingere”. Amen.

Stefano Di Scanno

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