Una tragedia su cui è doveroso fare chiarezza. Impegnata da anni contro la malasanità, l’associazione Codici ha deciso di intervenire sul caso di Valeria Fioravanti, la ragazza di 27 anni morta di meningite lo scorso 10 gennaio a Roma. Con un esposto alla Procura della Repubblica, si chiede di fare piena luce sul decesso della giovane, in particolare sul malessere accusato in seguito all’operazione a cui si è sottoposta e sulle dimissioni disposte nei giorni successivi da tre diverse strutture sanitarie.
Valeria Fioravanti era dipendente di Aeroporti di Roma nel settore della security e mamma della piccola V., una bimba di 16 mesi. Il suo calvario è iniziato il giorno di Natale poi, lo scorso 10 gennaio il tragico epilogo.
“Ci sono degli aspetti da chiarire in questa vicenda – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e questo è il motivo del nostro esposto. Bisogna verificare, ad esempio, la riuscita dell’intervento per rimuovere l’ascesso, visto che due giorni dopo la ragazza avrebbe notato che la ferita si era infettata e da lì sono iniziati i dolori, sempre più forti e insopportabili. C’è poi da accertare il comportamento delle strutture ospedaliere dove si è successivamente recata la giovane. Non solo il Policlinico Universitario Campus Bionico, dove è tornata in seguito all’operazione, ma anche il Pronto Soccorso dell’ospedale Casilino e dell’ospedale San Giovanni. Ogni volta una diagnosi diversa, fino a quando il 5 gennaio, con un esame del midollo, i sospetti di meningite hanno trovato conferma. Un calvario, segnato da dolori crescenti e sempre più diffusi, a testa, schiena e collo. Secondo i parenti, la ragazza sarebbe stata addirittura allontanata da un Pronto Soccorso, perché esagerava. Da anni combattiamo la malasanità e i sospetti che questo sia un nuovo caso ci sono, è inutile nasconderlo. Per questo riteniamo che la magistratura debba approfondire la vicenda, verificare il comportamento degli operatori sanitari. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il post del padre di Valeria Fioravanti
“Non ci sono parole per il dolore che ci sta massacrando. Non è possibile perdere una figlia in questo modo. Lo scopo della mia vita è quello di fare giustizia!!! Finte persone con camicie bianco, non si possono permettere di fare errori così gravi. Vorrei continuare a dire tantissime altre cose. Ora è il momento che la magistratura trovi la responsabilità di chi ha sbagliato. Queste persone devono essere fermate! GIUSTIZIA PER VALERIA”. – Questo il duro sfogo del padre della 27enne affidato ai social.