«Dispiace non aver trovato convergenza su una proposta di buon senso. Ancora una volta la maggioranza ha cercato il muro contro muro facendosi scudo dei numeri che ha in aula. La richiesta di utilizzo temporaneo gratuito delle sale comunali per i gruppi consiliari è stata avanzata non certo perché queste sale siano usate per fare propaganda politica, ma per organizzare iniziative di interesse pubblico». La precisazione del capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, arriva dopo le polemiche nate intorno alla mozione a sua firma presentata questa mattina in Consiglio comunale.
La consigliera chiedeva di modificare il Regolamento per la concessione in uso temporaneo di strutture comunali – che ad oggi prevede accesso oneroso alle strutture – introducendo la gratuità di utilizzo ai gruppi consiliari per lo svolgimento di eventi promossi dagli stessi, il risultato: un dibattito infuocato che ha tenuto banco in Consiglio per tutta la mattinata.
Durante la discussione in aula è stato presentato anche un emendamento a firma di tutte le forze di opposizione per concedere l’uso gratuito di almeno una sala civica alle associazioni della città per organizzare eventi di interesse pubblico e senza scopo di lucro. Un passaggio che l’opposizione ha voluto inserire per rispondere alle numerose istanze delle associazioni che lamentano l’assenza in città di spazi fruibili per dibattiti pubblici. Ma non è bastato. Non è bastata neanche la richiesta di sospensione del Consiglio da parte della Ciolfi per una capigruppo in cui trovare la quadra: «Ho invitato i capigruppo di maggioranza a presentare eventuali emendamenti che potessero portare a una condivisione del testo della mozione, ma la mia proposta è caduta nel vuoto e FI ha addirittura deciso di abbandonare la riunione, un atteggiamento veramente incomprensibile e che denota la totale mancanza di apertura al confronto costruttivo».
«Mi è stato chiesto di ritirare l’atto per portarlo in commissione – spiega Ciolfi – ma la mozione proprio questo chiedeva: di valutare una modifica dell’attuale regolamento nella commissione preposta. Tuttavia, pur condannando aspramente la chiusura pretestuosa da parte della maggioranza, con grande senso di responsabilità e soprattutto nell’interesse della collettività ho fatto un passo indietro e ritirato la mozione dietro garanzia di affrontare il tema nella commissione Patrimonio entro fine ottobre».
«Ho chiesto al presidente Faticoni e all’aula l’impegno preciso di tornare a discuterne in commissione per mettere sul tavolo il regolamento e valutare entrambi gli aspetti posti dalla mozione e dall’emendamento: la gratuità tanto per i gruppi consiliari quanto per le associazioni. Mi auguro si troverà in questa sede un accordo per raggiungere l’obiettivo che è alla base dell’atto – conclude – e che, ribadisco, non è prevedere un privilegio per i partiti, come hanno sostenuto alcuni consiglieri della maggioranza, ma dare un servizio ai cittadini favorendo il dibattito socioculturale e una più ampia partecipazione della comunità alla vita politica. È un preciso dovere dei consiglieri comunali eletti porsi al servizio dei cittadini e tra i compiti c’è anche quello di favorire il dibattito pubblico, promuovere eventi aperti al contributo della collettività, eventi culturali e di confronto e questa mozione si prefiggeva l’obiettivo di facilitare questo impegno da parte dei gruppi consiliari. Invito i colleghi di maggioranza a documentarsi su quanto accade in molti altri comuni d’Italia a partire da Roma, o regioni d’Italia a partire dalla Regione Lazio, dove questo provvedimento è già in uso da tempo».