“Salerno Boat Show”, il presidente Acampora alla cerimonia inaugurale

La dichiarazione del presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina: "Occhi puntati sulle prossime sfide"

Si è svolta ieri mattina a Marina d’Arechi, alla presenza delle autorità civili e militari, la cerimonia di inaugurazione dell’ottava edizione del Salerno Boat Show. Alla cerimonia inaugurale ha preso parte anche il Presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina, Giovanni Acampora, insieme al Presidente di Marina d’Arechi, Agostino Gallozzi, al Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, al presidente di Unioncamere Andrea Prete; al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Andrea Annunziata, al presidente di Confindustria Salerno, Antonio Ferraioli; al presidente del Consiglio comunale di Salerno, Angelo Caramanno; al comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Sirio Faè e a Marco Bragantini, in rappresentanza di Assomarinas. A chiudere i lavori il Vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.

Nel ringraziare le Autorità presentie tutti gli intervenuti, Acampora ha commentato: “Questo Salone è un evento di primo piano tra gli appuntamenti di settore e il sistema camerale, oggi rappresentato dall’amico Andrea Prete, Presidente nazionale di Unioncamere, con la sua presenza, rinnova la sinergia instaurata negli anni. Una sinergia che testimonia una visione comune che si è andata consolidando, grazie alla piena condivisione di strategie e obiettivi, insieme con il Blue Forum Italia Network, la rete degli utenti del mare, e con il Summit Nazionale, organizzato dalla Camera di Commercio di Frosinone Latina e dalla sua Azienda Speciale “Informare”, in collaborazione con l’intero sistema camerale e con Assonautica Italiana.

Il Sud, in termini di numero d’imprese che gravitano nell’Economia del Mare, è la locomotiva d’Italia e in questo caso è evidente come l’Economia blu eserciti una funzione centrale di riequilibrio economico nazionale tra Nord e Sud del Paese. Le tappe del percorso di “recupero” della marittimità del nostro Paese sono tangibili e dimostrano la volontà del Governo e del Ministro del Mare di restituire all’Italia la centralità che merita nel Mediterraneo. L’Economia del mare – ha proseguito Acampora – è un insieme di filiere strategiche che vale 178 miliardi di euro tra componente diretta e indiretta e rappresenta il 10,2% del valore aggiunto dell’intera economia nazionale.

Considerato il contesto di grande cambiamento che stiamo vivendo, per sostenere la competitività di tutte queste filiere, dobbiamo avere una visione unica sui temi come la semplificazione, la digitalizzazione e la sburocratizzazione. In quest’ottica, proprio dal Blue Forum di Gaeta abbiamo lanciato la proposta di uno Sportello Unico Nazionale sull’Economia del Mare che potrebbe risolvere la frammentazione dei diversi sportelli telematici settoriali che agiscono senza alcuna interconnessione. Abbiamo consegnato questa proposta al Mimit: come esperto l’ho sottoposta anche all’attenzione della Struttura di Missione, oggi Dipartimento, per la definizione del collegato della Blue Economy che sta stilando. Purtroppo questa proposta continua a trovare resistenze ma basterebbe guardare all’esperienza dei SUAP frutto del lavoro di Unioncamere e dell’amico Andrea Prete, che ha istituito una Commissione per la semplificazione con le Associazioni di Categoria in stretto raccordo con il Governo. E i risultati e i vantaggi per le imprese e per i Comuni sono indiscutibili. Altro esempio lo abbiamo avuto con la recente approvazione del Regolamento di attuazione del Codice della nautica da diporto, che ha recepito tutte le istanze di Assonautica Italiana; abbiamo dato un grande esempio: ben 4 anni di lavoro e 14 firme. Un lungo lavoro di burocrazia per arrivare però alla sburocratizzazione.

Poi Acampora ha guardato alle prossime sfide: “Dietro l’angolo abbiamo gli obiettivi del green deal, che come tutti noi sappiamo sono molto ambiziosi e il rischio più grande è di perdere intere filiere se non si stabilisce una rotta percorribile. La recente istituzione da parte del MIMIT del fondo da 3 milioni di euro per sostenere la transizione ecologica del settore della nautica da diporto va nella direzione giusta e rappresenta un’importante opportunità. Sappiamo che serve una mobilitazione di risorse senza precedenti per permette alle imprese italiane di affrontare le necessarie transizioni in materia di energia, ambiente e digitalizzazione. Dobbiamo fare squadra.

In chiusura, il Presidente Acampora ha annunciato la presentazione dei dati sull’Economia del mare, con un focus sulla Campania, che si terrà proprio al Salerno Boat Show il prossimo 5 novembre: “Un appuntamento che si inserisce nel road show che stiamo realizzando con Ossermare in tutte le regioni costiere italiane per dare visibilità all’Economia blu dei territori”.

La mattinata

Sono 121 gli espositori e 241 le imbarcazioni in mostra, di cui 113 a motore, 13 gozzi, 76 gommoni e 39 a vela (13 catamarani). Ad aprire la cerimonia, l’intervento del presidente di Marina d’Arechi Agostino Gallozzi, che ha evidenziato alcuni dati economici relativi alla presenza al Marina di turisti del diporto nautico nel 2024.  “Si stimano – tra transiti, charter e clienti – 113.232 presenze tra giugno e settembre. Da questa ipotesi statistica si evince che la spesa sul territorio salernitano generata da Marina d’Arechi è pari a 2,2 milioni di euro, mantenendo il parametro di 20 euro di spesa in media a persona. Mentre sale a 5,6 milioni di euro se si considera una media a persona pari a 50 euro”. Nell’intervento del presidente Gallozzi è stato possibile fare il punto anche sul quadro occupazionale all’interno del Marina d’Arechi, che può contare su 562 addetti, oltre all’indotto esterno.

“Bisogna tenere conto” – ha sottolineato Agostino Gallozzi – “che il punto nodale di Salerno Boat Show anche quest’anno si rivela la promozione delle imbarcazioni e la loro relazionalità con il tempo libero delle persone. Il ruolo del Marina d’Arechi in tale contesto si consolida nel tempo e rende, dal punto di vista strettamente economico, la residenza di 892 imbarcazioni un presupposto essenziale per continuare a crescere sia sotto il profilo del miglioramento della proposta effettiva del territorio salernitano, ma anche e soprattutto sotto il profilo della crescita dell’attrattività economica del porto”.

A chiudere i lavori il Vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola che ha messo in luce come negli anni Marina d’Arechi abbia “deideologizzato la competizione tra turismo e commercio” e come “l’Economia del mare rappresenti un’economia trasversale capace di collocare l’Italia e il Sud al centro del Mediterraneo, nuovo polo centrale nell’economia globale”.

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