Tre punti in quattro gare sono pochi. Un bottino magro per un Latina ancora a caccia della prima vittoria stagione e di quelle certezze che al momento non si vedono in campo. Un fardello pesante sulle spalle della squadra nerazzurra, che proverà a scacciarlo nella trasferta di sabato contro l’Avellino. Gli irpini, a sorpresa, stanno deludendo le aspettative, viste le premesse della campagna acquisti, deluse dai soli tre punti conquistati, lo stesso bottino del Latina. Un vero e proprio scontro diretto, che alla vigilia non era previsto.
La squadra nerazzurra per la trasferta del Partenio-Lombardi non potrà contare sui convalescenti Polletta e Serbouti e quasi sicuramente anche Bocic non sarà del match per un problema, anche se probabilmente verrà convocato per stare vicino ai compagni. Da valutare se Ercolano potrà essere schierato in campo dal primo minuto o se sulla fascia destra di difesa agirà nuovamente Di Renzo. Senza Bocic, possibilità per Capanni e Mastroianni di rompere l’astinenza dal gol del reparto avanzato nerazzurro, visto che le due sole reti segnate in campionato sono arrivate da due centrocampisti come Di Livio e Scravaglieri.
A fare il pompiere per tutta la situazione ci pensa il tecnico del Latina Pasquale Padalino, intervenuto nella conferenza stampa della vigilia: “Dobbiamo continuare a creare perché è la conseguenza normale che la squadra sta capendo quello che deve fare. In alcuni casi manca la rifinitura o l’ultima stoccata e questo passa anche attraverso altre dinamiche individuali o collettive. La classifica non mi può preoccupare perché spesso i campionati hanno raccontato che nel girone di ritorno soprattutto, ma anche nelle prime otto/dieci partite, c’è sempre quel doversi adattare alle partite. Al momento non riusciamo a raccogliere quanto avremmo meritato e questo mi fa un po’ preoccupare”.
La partita contro il Foggia, oltre ad aver lasciato delle ore in meno per preparare la sfida di Avellino, ha anche detto che il Latina appena alza il baricentro e la pressione può essere una squadra insidiosa, come visto nel secondo tempo contro i pugliesi. L’aspetto fondamentale riguarda il fatto di rimanere sempre e per tutti i novanta minuti all’interno del match, cosa che non è sempre successa in queste prime uscite: “Contro il Foggia siamo partiti forse tesi e contratti, perché c’è questa esigenza di voler a tutti i costi raggiungere la vittoria. Ma questo deve passare attraverso la leggerezza e la voglia di fare le cose che ogni calciatore sa fare sempre, dal minuto 0 al 95’. Questa squadra deve giocare a calcio perché lo dicono le caratteristiche dei giocatori, perché nel DNA c’è una qualità che va messa a servizio e va utilizzata. Deve esserci la predisposizione al gioco, allo smarcamento e al volere la palla. Se questo non avviene regaliamo un tempo o parzialmente fasi di gioco a qualsiasi tipo di squadra” ha concluso Pasquale Padalino.
A dispetto di quello che possa dire la classifica e le prestazioni messe in campo, all’interno della squadra nerazzurra si respira un clima comunque sereno. A testimoniarlo sono le parole dell’esperto centrocampista Davide Petermann: “Dobbiamo migliorare alcuni aspetti, ma nonostante i tre punti in quattro gare io sono molto fiducioso del lavoro che stiamo facendo e credo che i risultati nel breve arriveranno”.
