È stata pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Sezze la determina del Settore Servizi al Territorio che affida i lavori di messa in sicurezza e adeguamento al sistema antincendio dell’auditorium “Mario Costa”, struttura chiusa ormai da anni e che presto potrà tornare nella disponibilità della cittadinanza e delle tante associazioni culturali che in questo periodo sono state costrette a trovare altri luoghi in città per svolgere i loro eventi. A darne notizia, non nascondendo affatto la propria soddisfazione, è il sindaco di Sezze Lidano Lucidi, che ha spiegato: “Quando ci siamo insediati – ha detto il sindaco di Sezze – abbiamo trovato questa importante struttura chiusa ed inagibile. Ci siamo, quindi, rimboccati le maniche per restituire alla città un luogo fondamentale per garantire un palcoscenico importante a chi ne fa richiesta. In questi anni abbiamo lavorato in maniera convinta, ma senza guardare agli errori commessi in passato e a come si fosse arrivati a questa assurda situazione. Oggi, finalmente, raccogliamo i frutti dei nostri sforzi e sono davvero soddisfatto che presto il “Mario Costa” tornerà ad essere disponibile”. Lo stesso primo cittadino, ringraziando per l’impegno chi si è speso per portare a casa questo importante risultato, ha ricordato come una situazione simile abbia riguardato anche un’altra importante struttura, il centro sociale “Ubaldo Calabresi”, anch’essa risolta in tempi brevi e restituita fruibile alla cittadinanza. Ma sempre Lidano Lucidi ha anche sottolineato quali saranno i prossimi passi dell’amministrazione comunale sul tema delle strutture inagibili o inutilizzabili: “Contiamo di continuare a concentrare le nostre attenzioni su alcune strutture che vogliamo restituire alla popolazione di Sezze. Tra queste spiccano la futura Casa dei Giovani e il pallone tensostatico in via Scopiccio. In quei due casi – ha concluso il primo cittadino di Sezze – vogliamo assolutamente evitare di dover restituire i finanziamenti che la Regione aveva concesso per la loro realizzazione. Non poter usufruire di due strutture importanti nell’ambito dei servizi sociali e dello sport sarebbe un vero peccato, dover addirittura restituire i soldi utilizzati per costruirli e non terminarli equivarrebbe ad un fallimento. È nostro compito risolvere queste situazioni e daremo il massimo per riuscirci”.