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Equitazione, la nuova ‘stellina’ del salto ad ostacoli è una setina di 10 anni

Si chiama Rachele, è di Sezze, ha 10 anni, cavalca da appena pochi mesi, ma ha già ottenuto due successi a livello nazionale

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Stanno destando parecchia impressione, tra gli addetti ai lavori nazionali, i progressi di una giovane amazzone di Sezze, di appena 10 anni (ne compirà 11 in febbraio), Rachele Petrussa. Parliamo di sport, e precisamente di salto a ostacoli, una disciplina olimpica per la quale l’Italia vanta una antica e forte tradizione.

Un talento naturale quello di Rachele, che domenica scorsa si è imposta su una nutrita schiera di avversarie al concorso nazionale di Arezzo. Un percorso a tempo che la piccola setina ha concluso in 55 secondi, precedendo la più vicina delle avversarie di quasi 7 secondi.

Quello che sta facendo strabuzzare gli occhi ai tecnici federali, però, non è tanto l’età estremamente precoce di Rachele ma anche, e soprattutto, il fatto che questa padronanza sia stata raggiunta a distanza di pochi mesi dalla prima volta che è salita a cavallo, nell’ottobre scorso. E’ stato amore a prima vista, si direbbe, tanto che a febbraio scorso era già pronta a gareggiare; quindi il conseguimento della patente per poter partecipare alle gare con ostacoli da 90 centimetri. Brevetto, conseguito il 18 giugno, che le consente di gareggiare in una categoria open, con avversari di tutte le età, ma di pari categoria. Il 31 luglio, dopo alcune prestazioni di assestamento, la prima vittoria, nel concorso di Atina. Poi domenica il secondo successo stagionale.

“Quello che stupisce – dice di lei il suo allenatore Vittorio Giungarelli – è la determinazione oltre alle qualità tecniche. Doti che le permettono, in gara, di arrivare davanti a concorrenti ben più grandi di lei e con più esperienza”. Da dicembre scorso si allena ormai tutti i giorni, lunedì escluso, presso il centro ippico Dante di Latina ed è seguita dagli istruttori Vittorio e Dante Giungarelli. La sua giovane carriera è solo agli inizi, ma il talento e la tenacia certo non le mancano. Con il sogno di poter gareggiare un giorno, chissà, per vincere una medaglia olimpica.

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