Il 21 maggio 1944 Sezze pagò a carissimo prezzo una guerra che molti consideravano già conclusa ma in realtà non lo era. Un violento bombardamento rase al suolo l’area a ridosso di Porta S.Andrea, portando via con sé 71 cittadini di Sezze, la maggior parte dei quali all’interno della stessa chiesa in quei terribili momenti in cui dal cielo caddero gli ordigni.
A distanza di 79 anni da quel tragico evento l’assessorato alla Cultura del Comune di Sezze ha deciso di ricordare quella pagina tristissima per l’intera comunità. Quel 21 maggio, come del resto accade quest’anno, era una domenica e intorno alle ore 10:30 in direzione di Monte Trevi, ad est della città, si udì il rombo dei motori di aerei che si gettarono in picchiata sganciando il loro carico di bombe. Gli ordigni caddero sulla chiesa di porta S.Andrea, una delle entrate principali della città, facendo crollare il tetto, il campanile e parte del muro esterno che limitava un lungo tratto della piazza.
Dopo un giro di perlustrazione sull’Agro Pontino, gli aerei ricomparvero nel punto in cui erano apparsi qualche decina di minuti prima e completarono lo scarico del loro pesante fardello di morte. Dopo la seconda ondata, quando tornò un poco di calma e la paura del ritorno degli aerei fu scongiurata, allora si contarono le vittime. 71 i morti e poche decine i feriti. A distanza di 30 anni dal tragico evento fu installata una targa in memoria delle vittime. Sabato, presso il Museo Archeologico di largo Bruno Buozzi, alle 10:45 si svolgerà il convegno “Sopravvivere ad un bombardamento”, momento che sarà contornato da storia, videoproiezione e uno sketch teatrale realizzato dalla Compagnia Nemeo, che presenterà lo spettacolo “la locanda della felicità”, ispirato dagli stessi tragici eventi storici.
A relazionare saranno lo storico e ricercatore Luigi Zaccheo, il presidente dell’associazione Memoria Storica Sezze Gianluca Ciarlo e Gianni Venditti, profondo conoscitore dell’evento. Ma per i presenti ci sarà anche la possibilità di ascoltare dalla voce di una sopravvissuta quei terribili momenti che sconvolsero la città, Alba Cerilli, all’epoca dei fatti una bambina: “Sarà un momento particolarmente commovente – ha spiegato Michela Capuccilli, vicesindaco e assessore alla Cultura – ed abbiamo fortemente voluto ricordare una delle pagini più tristi della storia della nostra città. L’opportunità che ci viene offerta per sentire dalle vive parole di Alba Cerilli quanto accadde 79 anni fa è, comunque, da cogliere, affinché dagli errori del passato si riesca a compiere scelte giuste nel futuro”.