Il 20% delle auto private con motore endotermico potrebbe essere sostituito da un veicolo elettrico. Lo conferma uno studio del Politecnico di Milano, che tra inizio dicembre 2021 e fine novembre 2022, attraverso i dispositivi telematici installati da Unipol a bordo delle auto, ha analizzato quasi 200 milioni di spostamenti effettuati da circa 100 mila veicoli privati immatricolati a Bari e provincia.
Se n’è discusso a Bari alla tavola rotonda del Think Tank “The Urban Mobility Council” promosso da Unipol Gruppo. Nel corso dei lavori è stato presentato un nuovo indicatore di misurazione tecnica della transizione green: l’E-Private Mobility Index, l’indice di convertibilità all’auto elettrica.
La ricerca dimostra che la possibilità di sostituire l’auto a motore termico con un veicolo elettrico dipende da tre fattori principali: la fattibilità funzionale, ovvero la garanzia di poter mantenere le proprie abitudini di spostamento; la possibilità di ricarica notturna domestica, considerando la disponibilità di prese o colonnine a basso costo; la praticabilità economica della scelta, ipotizzando un break even time di otto anni (il tempo medio di ricambio di una auto). Una transizione, dunque, che non deve essere esclusivo appannaggio di una cerchia ristretta ed elitaria di popolazione e che non deve essere ostacolata dalla scarsità di infrastrutture di ricariche pubbliche. Non basta: tale percentuale potrebbe aumentare di oltre 10 punti qualora venisse offerta agli automobilisti la possibilità di superare, fino a un massimo di 5 volte l’anno, il range di autonomia medio (300km) attraverso il noleggio o l’uso di una auto tradizionale.
Alla tavola rotonda hanno partecipato stakeholder istituzionali, esperti e diversi player dell’industria automotive, ICT, TLC per confrontarsi in merito alle tante sfide e alle importanti opportunità che si aprono per le città, l’industria e i cittadini alle prese con la convertibilità alla mobilità elettrica.
Ad aprire i lavori i saluti introduttivi del Sindaco di Bari Antonio Decaro, il quale ha dichiarato: “Sin dall’inizio del primo mandato, come amministrazione, siamo impegnati a promuovere un cambio di paradigma della mobilità urbana, con investimenti tesi a rafforzare il sistema di trasporto pubblico e a ridurre l’utilizzo dell’auto privata attraverso l’introduzione di sistemi di mobilità sostenibile in sharing (auto, bici e monopattini elettrici), la realizzazione di punti di ricarica elettrica nelle aree di parcheggio pubbliche e la progettazione delle linee del BRT – Bus rapid transit impegnate su percorsi urbani strategici con mezzi completamente elettrici finanziati dal PNRR. Nei prossimi mesi, inoltre, proseguiremo nel rinnovamento del parco mezzi del trasporto pubblico urbano con l’arrivo di nuovi autobus elettrici. Per questo siamo particolarmente interessati ai lavori di questa giornata e ai dati in discussione, che confermano la possibilità di un cambio di passo fondamentale per limitare l’inquinamento ambientale e combattere il cambiamento climatico. È importante, però, gestire questa fase di transizione anche dal punto di vista strutturale e accompagnare questo processo con una progressiva riconversione delle aziende oggi impegnate nella produzione di motori ad alimentazione tradizionale”.
A seguire l’analisi di scenario a cura della Professoressa Silvia Carla Strada, Ricercatrice presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano: “È urgente investire sull’installazione agevolata di infrastruttura di ricarica domestica o di prossimità e su politiche pubbliche di finanziamento, oltre che incentivi una tantum, per rendere i veicoli full electric accessibili anche a chi non abbia a disposizione i capitali per beneficiare dell’incentivo attuale” e l’intervento del Professore Michele Ottomanelli, Ordinario di Trasporti del Politecnico di Bari: “Il problema è innanzitutto quello di ridurre l’uso dell’auto privata. Altro aspetto è quello dell’equità dell’auto elettrica come sistema: possibilità di acquisto, distribuzione sistemi di ricarica, costo dell’energia. Sono tante le problematiche che al momento vedrebbero escluse le categorie di utenti più svantaggiante. Non è solo un problema di emissioni, ma di spazi urbani, di equità, di inclusione e vivibilità delle città”.
Il confronto è stato moderato da Stefano Genovese, Head of Institutional & Public Affairs Unipol Gruppo: “Le istituzioni europee hanno fissato gli obiettivi, condivisi e non rimandabili, di una transizione verso le emissioni zero, ma nell’ecosistema allargato delle nuove mobilità è tuttora aperto il confronto, anche serrato a livello geopolitico, tra le tecnologie, i nuovi veicoli e i modelli di servizio più efficienti per raggiungere questi obiettivi. Il Think tank The Urban Mobility Council intende ospitare il confronto tra gli stakeholder delle nuove mobilità e offrire elementi fattuali, scientifici e non ideologici ai decisori istituzionali, alle imprese e anche ai cittadini chiamati a fare scelte importanti e onerose per contribuire ad avverare la nuova frontiera della decarbonizzazione”. – Fonte www.dire.it –