Il campione del mondo di kickboxing Mattia Faraoni, ospite d’eccezione nell’ambito del progetto Oktagon, promosso dall’assessorato allo Sport della Regione Lazio, ha fatto visita agli alunni dell’istituto Comprensivo di Itri. L’evento rappresenta una delle tappe del ciclo di incontri programmati con gli studenti del territorio regionale, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo attraverso la cultura e la pratica sportiva.
Mattia Faraoni, atleta di fama internazionale e punto di riferimento per tanti giovani, ha condiviso con gli studenti la sua esperienza personale e sportiva, ribadendo l’importanza dello sport come strumento di crescita, disciplina e rispetto reciproco. In particolare, ha spiegato ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado e dell’istituto Agrario, che tra le prime regole che insegna lo sport da contatto c’è proprio il rispetto dell’avversario. Si può quindi “combattere” in maniera sportiva, puntando alla vittoria agonistica e non a fare del male al proprio avversario.
Il campione, noto per il suo impegno nella sensibilizzazione al tema del bullismo, soprattutto attraverso i social media, ha ascoltato le storie personali dei ragazzi e ha risposto alle loro domande, offrendo spunti di riflessione, incoraggiandoli a non restare in silenzio di fronte a episodi di prevaricazione.
Ad accompagnare Faraoni presso l’IC di Itri, alla presenza della dirigente Maria Laura Cecere, l’assessore regionale allo Sport della Regione Lazio Elena Palazzo, che ha voluto sottolineare le finalità del progetto.
«Il contrasto al bullismo e al cyberbullismo richiede un impegno costante e coordinato, capace di coinvolgere attivamente ragazzi, famiglie e comunità educative. Per questo serve un’azione sinergica tra scuola, istituzioni e figure di riferimento per i giovani. Il progetto Oktagon nasce proprio con l’intento di promuovere il rispetto e la solidarietà attraverso lo sport. La presenza di un campione come Mattia Faraoni è un valore aggiunto straordinario: la sua vicinanza ai giovani, la sua capacità di entrare in contatto con loro e il suo impegno nel sensibilizzare su questi temi rappresentano un esempio concreto di come lo sport possa essere uno strumento di inclusione e prevenzione», ha dichiarato l’assessore Palazzo.