Dolore e febbre. I classici sintomi post vaccino, o almeno così pensava una 31enne di Latina. La ragazza si sarebbe dovuta sposare di lì a poco tempo, ma poi i suoi piani sono giocoforza cambiati.
«Progressivamente le sue condizioni di salute scadevano rapidamente tanto da rivolgersi qualche settimana dopo al pronto soccorso del Goretti di Latina», spiega l’avvocato Renato Mattarelli. «Praticamente la giovane doveva restare piegata in avanti per non sentire il dolore insopportabile all’addome. Dimessa in giornata, i medici repertavano un comune dolore all’epigastrio e febbre. Poche ore dopo la 31enne tornava al pronto soccorso distrutta dal dolore dove le veniva diagnostico un infarto del legamento falciforme e ricoverata per approfondimenti».
Progressivamente si comprendeva che la paziente aveva avuto una reazione trombotica, e si iniziava a parlare di reazione alla vaccinazione. Il susseguirsi degli eventi portavano la giovane da specialisti che segnalavano l’evento vaccinale avverso all’Agenzia Italiana del Farmaco.
Alla giovane capitava di tutto: elevati valori di frequenza cardiaca medi persistente, angiomi del contesto parenchimale.
Praticamente entra ed esce da un pronto soccorso e a novembre 2021 medici le diagnosticano il cardiopalmo da circa che non esitano ad attribuire alla “…pregressa reazione trombotica da vaccino per covid…”.
La causa vaccinale e le reazioni avverse venivano confermate dagli specialisti dell’Università La Sapienza di Roma: “… si attesta che la Sig.ra………di anni 31 ha avuto una grave reazione avversa alla 1° dose di vaccino (vaccino anti-covid).. per il momento è opportuno attende remissione per seconda dose…”
Da allora fino ad oggi la giovane che sognava semplicemente di sposarsi e di avere figli vive costantemente con dolori violenti ed improvvisi all’addome ed è costretta ad evitare ogni occasione di contagio che potrebbe compromettere ulteriormente la sua salute già devastata dalla vaccinazione.
Praticamente la ragazza non abbraccia più i suoi genitori e i sui familiari e trascorre buona parte del suo tempo fra esami, analisi e viste di controllo.
Per questo l’avvocato Renato Mattarelli a cui si è rivolta ha chiesto, al momento in via bonaria, all’AIFA, al Ministero della Salute, alla Pfizer e all’Asl di Latina il risarcimento dei danni alla salute compresa quella psichica come reazione allo stress e alle parole dei medici che l’hanno in cura: non capiamo cosa ti sta succedendo e al momento cerchiamo di curare i sintomi!
L’avvocato Mattarelli sta provvedendo anche alla domanda di indennizzo legge n. 210/1992 in favore dei soggetti danneggiati irreversibilmente d vaccinazione obbligatorie o fortemente raccomandate. Tale legge è stata infatti recentemente integrata con una disposizione dedicata appositamente ai danneggiati da vaccino anti-Covid.
È infatti intenzione del legale della giovane di Latina dimostrare che lo Stato non può imporre ai cittadini un trattamento vaccinale obbligatorio, come l’anti-Covid Pzifer somministrato e poi non assumersi la responsabilità di risarcire ed indennizzare le persone che, come la 31enne pontina, si sono poi ubbidientemente sottoposte a tale obbligo riportando gravi danni permanenti alla salute.