Home Attualità Terreni contesi, conferma in Cassazione: appartengono a San Felice Circeo

Terreni contesi, conferma in Cassazione: appartengono a San Felice Circeo

Sulla vicenda interviene il sindaco Di Cosimo "Dialogo e cooperazione con Sabaudia per definire le pratiche"

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Dopo vent’anni, si chiude la partita dei “terreni contesi” tra i Comuni di San Felice Circeo e Sabaudia. Parliamo di alcune porzioni di territorio situate nelle zone di Molella, Palazzo, Mezzomonte e Bagnara che, come stabilito dalla sentenza della Corte d’Appello del 2021, “blindata” ora dall’ordinanza della Corte di Cassazione pubblicata il 16 marzo 2023, appartengono al patrimonio disponibile del Comune di San Felice Circeo. 

Per ricostruire la vicenda, occorre fare un salto indietro nel tempo. È il 2003 quando il Comune di San Felice Circeo rivendica davanti al Tribunale di Latina che quelle porzioni di terreno, pur ricadendo nella circoscrizione amministrativa del Comune di Sabaudia in virtù del regio decreto 1071/1933 che aveva istituito quell’Ente, siano appartenenti al proprio patrimonio disponibile. Il ricorso viene rigettato e medesima sorte spetta al primo giudizio di appello. 

Si arriva così al 2018, quando la Corte di Cassazione (ordinanza 26627), accogliendo il ricorso di San Felice, cassa con rinvio fissando un principio chiave: il decreto regio che ha istituito Sabaudia (n°1071/1933, convertito in legge 200/1934), pur assegnando amministrativamente alcune porzioni di territorio a quel Comune, non ha attribuito la proprietà di tali aree alla città delle dune in quanto non è stata prevista alcuna attribuzione patrimoniale ovvero alcun riparto delle attività e passività. 

Si torna quindi davanti alla Corte d’Appello, che nel 2021, in sintesi, stabilisce che quei “terreni contesi”, situati nella circoscrizione del Comune di Sabaudia, appartengano in proprietà esclusiva al patrimonio disponibile del Comune di San Felice Circeo.

Contro quest’ultima pronuncia, il Comune di Sabaudia ha presentato un nuovo ricorso per cassazione e a febbraio di quest’anno, con l’ordinanza pubblicata il 16 marzo, è arrivata la pronuncia della II sezione civile della Suprema Corte. I giudici di legittimità hanno respinto il ricorso, scrivendo dunque la parola “fine” a una vicenda che, sotto il profilo giudiziario, si trascina ormai da vent’anni. 

Ora, conclusa la vicenda giudiziaria, si aprirà una fase di concertazione fra i due Comuni che, con spirito di collaborazione e nell’interesse della collettività, provvederanno a definire la situazione sotto il profilo amministrativo. 

«Nello spirito di cooperazione, dialogo e collaborazione che sin dalla nascita ha caratterizzato le amministrazioni di San Felice Circeo e Sabaudia – dichiara il sindaco di San Felice Circeo, Monia Di Cosimo -, come avvenuto già nei mesi passati, concorderemo i passi da fare per far sì  che si operi, attraverso la commissione che è stata appositamente istituita, per addivenire alla definizione delle pratiche di affrancazione per quei cittadini del Comune di Sabaudia che ricadono però in aree appartenenti al patrimonio disponibile del Comune di San Felice Circeo». 

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