“C’è una buona e una cattiva notizia – dichiara il Sindaco di Latina Matilde Celentano – in merito ai defibrillatori, dispositivi di primo soccorso fondamentali per il salvataggio di vite umane”. La buona notizia riguarda l’installazione dell’ultimo defibrillatore, che avverrà in questa settimana a Capoportiere. “Dai primissimi giorni successivi al nostro insediamento – spiega il primo cittadino – ci siamo attivati per il ripristino dei defibrillatori danneggiati. Con l’installazione del dispositivo sul lungomare, che avverrà in settimana, tornano tutti in funzione. Il progetto “Latina città cardioprotetta”, possibile grazie alla donazione dei dispositivi da parte dell’associazione “Latina Cuore” presieduta da Giovanni Stivali, torna dunque in una fase di piena operatività. È un tassello importante ai fini del controllo del territorio nel tema della cardioprotezione che consentirà, anche in sede extraospedaliera, di intervenire per il salvataggio di vite umane in maniera precoce. Infatti, in caso di arresto cardiaco, anche personale non medico che abbia svolto corsi di formazione specifici potrà intervenire ed essere fondamentale in prima battuta in attesa di soccorsi avanzati”.
Gli altri defibrillatori si trovano in piazzale Carturan, via Romagnoli, viale Umberto I, piazza Roma, via del Lido, zona Q4 e Q5, via Oberdan, via Diaz, Capo Portiere, via Piccarello e piazza del Popolo. “Purtroppo – continua il Sindaco – il giorno 10 settembre è stato invece rubato il defibrillatore situato in via Sezze di fronte alla cattedrale, che era appena stato riattivato. L’amministrazione comunale tutta condanna l’accaduto, non solo per il valore materiale del dispositivo, ma soprattutto per quello molto più importante del profilo sociale. Il furto avvenuto rappresenta un’offesa a tutti i cittadini di Latina, se si pensa che un defibrillatore può contribuire a salvare quasi il 70% di chi si trova ad avere un arresto cardiaco”.
Sull’episodio, questa mattina, è stata presentata formale denuncia in Questura da parte del presidente dell’associazione “Latina Cuore”. Le forze dell’ordine sono a lavoro per individuare gli autori del reato. “L’episodio che si è verificato dimostra che tra i cittadini manca la consapevolezza dell’importanza della prevenzione e del potere di intervenire in caso di emergenza per salvare vite umane – dichiara Giovanni Stivali, presidente di “Latina Cuore” -. Rubare un defibrillatore significa solamente arrecare un danno alla comunità, perché non è rivendibile in quanto registrato all’Ares con un numero di matricola e facilmente rinducibile, in caso di uso, a dove è stato reperito. Purtroppo, non è la prima volta che si verificano furti e danneggiamenti di defibrillatori, causando danni rilevanti sia a livello economico che per l’utilizzo stesso, perché occorre poi aspettare i tempi tecnici per il ripristino. Dopo l’importante lavoro di riattivazione dei dispositivi che era stato svolto, resta l’amarezza per un gesto inspiegabile”.