Tra Sacro e Profano, la mostra di Normanno Soscia a Formia

L'appuntamento è dal 22 maggio al 2 giugno. L'orario di apertura della mostra è dalle ore 18:00 alle ore 20:30

L’Associazione Culturale “Koiné”, in collaborazione con l’Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica e l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Formia, è lieta di presentare la mostra di pittura di Normanno Soscia intitolata “Tra Sacro e Profano”, parte della rassegna “Sentieri d’Arte 2024”. Dal 2012 manca una Mostra Personale di Soscia a Formia e questo percorso espositivo include anche un’opera inedita appena realizzata dall’artista, mai esposta né pubblicata. La mostra è la dodicesima nella rassegna “Sentieri d’Arte 2024”.

Normanno Soscia nasce ad Itri, dove vive e lavora nella sua casa studio. Ha studiato pittura presso l’Istituto d’Arte di Napoli. Fin da giovanissimo ha cominciato a delineare un proprio stile basato sull’elaborazione fantastica della ricca realtà che lo circonda. Le sue opere sono ispirate al mondo contadino, alle sue leggende, alle sue storie, alle fantasie e alle tradizioni popolari. Opere dominate da funamboli, giocolieri, personaggi quasi felliniani, ma anche i buoi della campagna itrana ed i frutti della sua terra. Del suo lavoro si sono interessati: G. Agnisola, L. Alberti, G. Amodio, G. Andrisani, F. Bandini, E. Bilardello, T. Brunello, G. Burali D’Arezzo, D. Cara, C. F. Carli, P. Cimatti, R. Civello, G. Della Martora, R. De Grada, R. De Martino, M. De Micheli, R. Di Biasio, L. Doddoli, V. Fagone, C. Gian Ferrari, G. Filippetti, M. Froncillo Nicosìa, R. Gabriele, R. Gramiccia, R. Green, L. Guarino, D. Guzzi, G. Isola, A. Izzo, L. La Rosa, P. Levi, P. Maffeo, A. Magro, A. Malinconico, G. P. Manfredini, L. Marafini, B. Martusciello, G. Mascherpa, G. Menato, F. Miele, U. Moretti, E. Muritti, A. Olivieri, A. Pani, E. Parry, F. Passoni, M. Penelope, V. Perna, A. Piattella, A. Proia, G. Proietti, D. Purificato, H. Redeker, F. Ramondino, S. Romanin Jacur, P. Rizzi, R. Ronconi, N. A. Rossi, G. Ruggiero, P. C. Santini, L. Santoro, V. Scozzarella, G. Selvaggi, R. Siena, F. Simongini, D. Soscia, F. Tetro, M. Vecchi, M. Vittori, M. Venturoli, A. Zanetti Righi, M. Carlino, S. Bottoni, M. Persico, G.L. Zeppetella, G. Sotis, P. Vitagliano, R. Zani, R. Manauzzi e altri.

La sua carriera artistica, ricca di successi e riconoscimenti, include mostre nelle principali città italiane e internazionali come Bruxelles, Amsterdam, New Orleans, Francoforte, Parigi, New York e Chicago. La pittura di Normanno Soscia si configura come un affascinante equilibrio tra il Sacro e il Profano, un dualismo che pervade ogni sua opera e che invita lo spettatore a una riflessione profonda. L’immaginario trascendente evocato dalle sue tele non è mai lontano dall’umanità, anzi, il sogno diventa una potente metafora della vita quotidiana. Soscia racconta storie attraverso frammenti illustrati che ci portano lontano dalla concretezza del mondo terreno, pur mantenendo una forte carica emotiva e una vivida rappresentazione dei sentimenti umani. I colori utilizzati, dal sapore antico e gessato, appaiono come visioni di ricordi affrescati, creando un’atmosfera nostalgica e atemporale. Le sue figure, sebbene solide e ben definite, sembrano a volte leggere e sospese, vagando in spazi improbabili che sfidano le leggi della fisica e della logica. Questo uso dello spazio e della sospensione contribuisce a creare una dimensione straniante che amplifica la sensazione di trovarsi in un mondo al confine tra realtà e immaginazione. La celebrazione dei momenti quotidiani come riti sacri è uno degli aspetti più intriganti della pittura di Soscia. Le tradizioni della terra natia si intrecciano con miti e leggende, creando un’eterna oscillazione tra il Sacro e il Profano. Questa fusione di elementi conferisce alle opere un senso di continuità storica e culturale, dove il passato si sovrappone al presente, generando nuove interpretazioni e significati. La figura femminile assume molteplici ruoli: Dea, Madonna, madre, sposa, incarnando diverse sfaccettature della femminilità sacra e profana. L’uomo, d’altro canto, è rappresentato come cavaliere errante, eroe e compagno ideale, una figura che completa e bilancia quella femminile in un dialogo perpetuo. L’eleganza e la ricercatezza del dettaglio sono caratteristiche distintive del lavoro di Soscia. Ogni segno e ogni forma sono curati con precisione, incidendo lo spazio pittorico e definendo mondi inesplorati. La sua maestria nel sorprendere lo spettatore con elementi inaspettati all’interno di contesti di apparente normalità rende le sue opere affascinanti e sempre nuove, capaci di suscitare meraviglia e riflessione. In definitiva, la pittura di Normanno Soscia è un viaggio visionario che trascende il tempo e lo spazio, mescolando il sacro con il profano in un gioco di equilibri e contrasti che invita a riscoprire la bellezza e la complessità della vita umana.

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