“La recente tragedia avvenuta nelle acque antistanti Cutro è indubbiamente una delle pagine più tristi degli ultimi anni avvenute in Italia. Come ha ricordato il Santo Padre, bisogna fermare i trafficanti di esseri umani affinché non si ripeta una nuova Cutro”. Così in una nota Alessio Pagliari, già consigliere comunale di Latina con un trascorso come Ufficiale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera. “Sono profondamente addolorato per le numerose vittime (il bilancio provvisorio è di 74) del naufragio di Cutro, fra cui diversi bambini. Sono ormai passate due settimane e della vicenda si è parlato molto, a volte con tesi e posizioni molto discordanti fra loro. Il recente Consiglio dei Ministri svoltosi a Cutro e le prime iniziative legislative intraprese dal Governo sono sicuramente un segnale di vicinanza alle vittime, ai superstiti, una speranza per chi potrà e dovrà accedere con corridoi umanitari ufficiali e una chiara condanna a chi sfrutta l’immigrazione clandestina. In questa riflessione, vorrei parlare non da “politico” ma da ex marinaio, da ex Ufficiale della Guardia Costiera, di cui ho avuto l’onore e il privilegio di prestare servizio per tre anni. È stato uno dei periodi più belli della mia vita, ho imparato tanto da colleghi, superiori e inferiori, molto preparati e competenti, con cui ho stretto forti legami di amicizia che conservo ancora tutt’oggi. Ma al di la di questo, il personale persegue uno scopo principale: la Salvaguardia della Vita Umana in mare. Ognuno con il proprio compito, dal personale di sala operativa, di cui tutti, a turno, ne facevamo comunque parte, al personale di bordo delle motovedette.
Per qualsiasi segnalazione di pericolo, anche con avverse condizioni meteomarine, il personale dei mezzi nautici era sempre pronto ad intervenire, mettendo spesso a rischio la propria vita pur di salvarne altre. E questo spirito di sacrificio e dedizione non è mai cambiato e, sono certo, mai cambierà, come lo dimostrano i vari salvataggi che continuano ad essere effettuati anche negli ultimi giorni. Al Corpo della Capitanerie di Porto – Guardia Costiera è infatti affidata la competenza della ricerca e soccorso (S.A.R), secondo quanto previsto dalla “Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo” siglata ad Amburgo il 27 aprile 1979 e ratificata dall’Italia con la Legge n. 147 del 3 aprile 1989. L’area S.A.R. di competenza italiana va oltre le acque territoriali e si estende su una superficie di circa 500.000 Km2 e 8.000 Km di costa. Ogni anno sono decine di migliaia le persone soccorse dalla Guardia Costiera direttamente con propri uomini e mezzi o con il concorso della Marina Militare e delle altre Forze di Polizia. Questa attività è riconosciuta da tutti, anche in campo internazionale, tanto che nel 2017 la Guardia Costiera venne candidata, da più di qualcuno, per ricevere il premio Nobel per la Pace. Auspico che in futuro possa ricevere il prestigioso riconoscimento.