“Siamo davvero orgogliosi del polo San Camillo- Forlanini/ Spallanzani punto di riferimento italiano per i trapianti di Fegato: con l’intervento portato a termine tra venerdì e sabato siamo al cinquantesimo di quest’anno e tocchiamo la quota di 700 complessivi, un grande traguardo”. – Così Narciso Mostarda, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini.
“Alcuni dati: lo scorso anno, con 66 trapianti di fegato, abbiamo toccato il record di questa tipologia di interventi nel Lazio. Nel corso di quest’anno il Poit ha portato avanti i primi trapianti multiorgano da donatore a cuore non battente (Dcd), nonché, proprio la scorsa settimana ha eseguito il 23° trapianto su ricevente HIV positivo. Inoltre, nell’ultimo periodo grazie a un aumento dell’utilizzo di tecniche di “organ recovery” per organi marginali grazie a macchine di perfusione ex vivo si riescono ad eseguire sempre più interventi”.
“Perché un trapianto abbia successo è necessario un lavoro multidisciplinare perfettamente coordinato e specializzato, in grado di portare avanti una macchina di altissima complessità che non può mai subire rallentamenti o fermarsi”, ha detto Narciso Mostarda, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini. “I numeri sono la conferma di questo processo di eccellenza. Dietro a ogni trapianto c’è morte e rinascita, un percorso che viene seguito da decine di operatori in tutte le sue fasi, e sotto tutti i punti di vista, sia clinico-assistenziale che psicologico”.
“Il nostro plauso va a dei grandi professionisti per la loro attività senza i quali tutto questo non sarebbe possibile: un enorme grazie per il loro lavoro a tutta l’equipe di Chirurgia Generale e Trapianti diretta dal prof Giuseppe Maria Ettorre, ai due reparti di epatologia – UOC Malattie del fegato del San Camillo diretta dal dottor Adriano Pellicelli e alla I Divisione dell’INMI Spallanzani diretta dal dott. Gianpiero D’Offizi- dal reparto di Anestesia e Rianimazione del San Camillo diretto dal prof Luigi Tritapepe, e alla terapia intensiva INMI Spallanzani. Un doveroso ringraziamento all’attività svolta dal centro regionale trapianti Lazio diretto dal prof Mariano Feccia, che coordina l’attività trapiantologica nella Regione”.