Altri tre Ironman entrano nella “hall of fame” del triathlon pontino, vantando il titolo di finisher nella gara madre della triplice. Gianluca Parrocchia, Silvano Silvi e Andrea Trosi, portacolori della Latina Triathlon, hanno compiuto la straordinaria impresa a Cervia, unica gara nazionale sulla grande distanza: 3.800 metri di nuoto, 180 km di ciclismo e i 42,195 km di corsa. Dire che hanno centrato un’impresa è poco. L’hanno cercata con determinazione, spirito di sacrificio, rinunce e privazioni. Mesi di allenamenti durissimi, tabelle di marcia da rispettare, testa rivolta solo verso il grande obiettivo, inseguito da tempo. “L’Ironman è il sogno di ogni triathleta”. Lo dice Silvano Silvi, 61 anni, nato a Roma, ma adottato da Latina, dove vive da una vita per lavoro: “Sono orgogliosamente cittadino di questo paradiso, dove ho preparato l’Ironman di Cervia. Dopo tre gare di 70.3 (mezzo Ironman), mi sono gasato ed ho iniziato ad allenarmi da mesi. Con questa estate torrida è stato difficilissimo, ma alla fine ce l’ho fatta. Mi sento molto appagato”. Silvano conclude con una battuta: “Nel triathlon un detto simpatico recita che un triatleta, che ha fatto l’Ironman senza avere divorziato, non si è allenato a sufficienza (risata). In realtà è stato importante il ruolo di mia moglie, come se ci fossimo allenati insieme”. Silvano Silvi ha chiuso la gara in 13 ore, 35 minuti, 52 secondi. Latinense doc, 50 anni, Gianluca Parrocchia non finirà mai di ringraziare: “Il gruppo Dont’ Joke More, composto da compagni di squadra e amici, che in presenza o da remoto, hanno seguito la gara incitandomi fino all’arrivo. Quando ho riletto le chat mi sono emozionato come quando ho tagliato il traguardo. Lo spirito di squadra è fondamentale. Il primo obiettivo che senti di aver raggiunto è quando arrivi a Cervia. E quando sei lì, pensi solo di portare a termine la gara. E così è stato”. Gianluca Parrocchia ha chiuso la gara con un tempo ragguardevole di 11 ore, 9 minuti e 2 secondi. Sia Gianluca Parrocchia che Silvano Silvi valuteranno se riprovare l’Ironman in futuro. Cosa di cui invece ne è certo Andrea Troisi, 38 anni, che della Latina Triathlon è sia atleta che coach. Palermitano di origine, vive a Norma, cittadina dei Monti Lepini che ne ha già celebrato le tante imprese, come la più recente, la partecipazione alla Marathon Pour Tous a Parigi. In quel tracciato, segnato dal passo degli atleti olimpionici, Andrea ha allenato la frazione di corsa, quella in cui: “Al 32esimo km ho avvertito dei crampi, per cui ho rallentato. Per il futuro lavorerò per chiudere la gara entro le 10 ore e 30 minuti”. Andrea Troisi ha chiuso con 11 ore, 2 minuti, 30 secondi, un tempo che ha già detto migliorabile. Numeri a parte, rivive i momenti topici: “Mia figlia Sole mi incitava nella zona cambio, sono sensazioni che non dimenticherò mai. Tante le rinunce nella fase di preparazione. La famiglia ne sa qualcosa”. E ora? “L’Ironman è uno stile di vita, ho ripreso subito ad allernami, come gli altri”. Chiusura con Paolo Finestra, Ironman dallo scorso anno, in questa edizione nei panni del supertifoso: “Ho rivissuto le stesse emozioni, nel vedere i miei compagni. Mi stava tornando la voglia di gareggiare subito”.
Questo fine settimana la Latina Triathlon con i suoi atleti torna a Cervia, dove domenica 29 settembre si chiude il Campionato Italiano Sprint Coppa Crono. Lo stesso giorno, nel pomeriggio a Latina, Youngster e Age/Group, tra Piazza del Popolo e Corso della Repubblica a Latina, daranno dimostrazioni di duathlon (corsa-ciclismo-corsa), nell’ambito della Settimana Europea dello Sport.