Di Sara Pacitto. Sembrerebbe proprio che l’Amministrazione Comunale di Pontinia, guidata dal primo cittadino Eligio Tombolillo, non voglia considerare l’evidente problematica che grava da Piazza Indipendenza su via Cesare Battisti in direzione della chiesa dedicata a Sant’Anna, non uno spazio pubblico “nascosto” bensì un’area nel pieno centro della città: circa 30 piante di tiglio che fanno parte dell’arredo urbano sulle quali, ogni anno, in primavera nidificano migliaia di uccelli, passerotti nello specifico.
Una circostanza che causa non poche criticità e diversi disagi, senza trascurare ovviamente l’aspetto igienico sanitario che non è necessario spiegare, soprattutto al sindaco, avendo lui competenze in materia di medicina generale. Oltre al rischio per la salute pubblica, nell’elenco ci sono i danni al patrimonio artistico/culturale; i danni ai veicoli posteggiati nell’area in oggetto, costantemente sporchi di escrementi di volatili; l’evidente rischio di scivoloni dovuto alle ricche concentrazioni di guano sui marciapiedi che rendono scivolosa la camminata; i disagi che ne convengono, patiti da residenti, titolari di attività commerciali, gestori di locali pubblici, costretti a sorbirsi il fragoroso cinguettio già dalle 04:30 del mattino e poi nelle ore serali, a pulire e ripulire in maniera costante, con i clienti sempre “sotto tiro” dei passerotti che, da un momento all’altro, sganciano le deiezioni.
“Il sindaco Tombolillo e gli amministratori tutti vengano a prendere un caffè, un gelato, una bibita fresca da noi, li invitiamo a sedersi ai nostri tavoli, all’aperto, sotto il volo delle migliaia di uccellini che ci raggiungono non appena le temperature iniziano ad essere più miti per rimanere fino ad inverno. Praticamente per gran parte dell’anno. Non possiamo garantire che qualche piuma o la cacca dei passerotti non vada a finire sulle giacche degli amministratori, nelle loro tazzine o bicchieri”, questo l’invito direttamente espresso da residenti, titolari di attività commerciali, gestori di locali pubblici, i quali confermano di aver più volte lamentato la problematica, ma niente.
Avanzate anche diverse proposte, tra cui quella di coprire le chiome dei tigli con delle reti verdi, a tempo debito e non quando tra rami ci sono già i nidi con le uova dentro o le covate schiuse. Oppure, la più gettonata, collocare dei dissuasori sonori in centro, strumenti che riproducono i versi di rapaci, utili per allontanare gli storni “infestanti”. Sembrerebbe che lo scorso anno, a fine luglio, in occasione della festa patronale di Sant’Anna, il Comune abbia adottato quest’ultimo rimedio, che ha funzionato, ma solo per pochi giorni per cui è servito a poco. Più volte residenti ed operatori commerciali hanno insistito con il sindaco affinché tale soluzione venga considerata già in primavera, per evitare che i volatili nidifichino nel centro della città di Pontinia.
Parecchio criticata, invece, la recente potatura “tardiva” dei tigli, che forse sarebbe potuto essere un rimedio se eseguita in tempi più opportuni? Gli operai dell’ente hanno “sfoltito” gli alberi tagliandone tutti i rami più bassi. Non è noto se questa operazione sia stata disposta e seguita da un agronomo, fatto è che i tigli del verde pubblico ad oggi risultano in evidente stato di sofferenza e, per giunta, manco a dirlo, i passerotti stazionano tra le fronde più alte.
“Sindaco Tombolillo è il caso di considerare i disagi dei cittadini in tal senso? Oppure dovremo rivolgerci alla ASL? È possibile rendere più accogliente e vivibile il centro di Pontinia? Oppure dobbiamo arrenderci alla superficialità di chi governa la città e continuare a vedere scappare la gente che scappa via schifata?”, è il legittimo sfogo di residenti, titolari di attività commerciali, gestori di locali a cui si aggiunge l’indignazione dei turisti e vacanzieri.