Home Salute e Benessere Tumore al seno, concluso il congresso “Breast Ponza 2023”

Tumore al seno, concluso il congresso “Breast Ponza 2023”

L’evento “Breast Ponza 2023” ha riunito sull’isola gli esperti della Sanità italiana per una battaglia sempre più incisiva al cancro al seno

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L’evento “Breast Ponza 2023” ha riunito sull’isola gli esperti della Sanità italiana per una battaglia sempre più incisiva al cancro al seno. Si è concluso l’importante meeting medico-scientifico denominato “Breast Ponza 2023”, tenutosi nei giorni 29, 30 e 31 maggio scorsi sull’isola dell’arcipelago ponziano, in provincia di Latina, che ha visto un folto numero di relatori e partecipanti, per approfondire le tematiche legate al cancro al seno. Il Congresso è stato organizzato dalla ASL Roma1, da SIFIPAC, Sistema Sanitario Nazionale, patrocinato dalla Regione Lazio e dal Comune di Ponza. Presidente L. Leone, Responsabile Chirurgia Senologica del S. Filippo Neri di Roma che ha portato i saluti del D.G. ASL Roma1, G. Quintavalle, la Co-Director M.A. Mirri, Direttrice UOC Radioterapia S. Filippo Neri di Roma, il Presidente Onorario G.B. Grassi, uno dei Maestri della Chirurgia Oncologica romana, il Direttore della Breast Unit di Latina F. Ricci, che ha portato i saluti della D.G. della ASL di Latina S. Cavalli, il Sindaco di Ponza F. Ambrosino, i quali hanno accolto i congressisti nella magnifica cornice dell’isola.

L’evento motivo di orgoglio non solo per la sanità laziale, ma per tutte le Istituzioni presenti sul territorio pontino è stato salutato da numerose Autorità politiche, l’eurodeputato M. Adinolfi, il Senatore N. Calandrini, i Consiglieri Regionali, E. Tiero e C. Mitrano, il Sindaco del Comune di Fondi B. Maschietto. Un aggiornamento professionale di alto livello con la presenza di senologi di tutte le specialità provenienti da tutta Italia, i chirurghi P. Veronesi, C. Tinterri, L.M.P. Cosentino, M. Roncella, A. Toesca, V. Altomare, P. Frittelli, A. Loreti, B. Fanelli, gli Anatomo Patologi G. Viale e L. Costarelli, gli Oncologi e Radioterapisti, A. Fabi, A. Ciabattoni e L. Verna, la Radiologa A.M. Bianchi, che hanno posto al centro del dibattito l’importanza della prevenzione, delle nuove cure, delle Breast Unit, centri multidisciplinari per la diagnosi, e il sostegno psico-fisico delle donne che si ammalano di tumore alla mammella, focalizzando tutti quei temi che “toccano da vicino migliaia di italiani con le rispettive famiglie” come sottolineato da Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia, movimento presente in 47 paesi europei, che tutela i diritti delle donne colpite dal tumore al seno. Le eccellenze della ricerca e della cura del cancro al seno, in sostanza, si sono date appuntamento per approfondire, nella tre-giorni sull’isola, precisamente nell’aula consiliare del Comune, le novità e le prospettive in materia sanitaria e sociale, partendo dai risultati sempre più incoraggianti per quanto riguarda le guarigioni, ma rinnovando la volontà di impegno per “non abbassare la guardia”, soprattutto nell’ottica del miglioramento di strutture e professionalità , ricerca e divulgazione, prevenzione e ricorso alle Breast Unit, come polo multidisciplinare e modello organizzativo vincente. La Regione Lazio, del resto, è stata una delle prime in Italia a recepire le direttive del Ministero della Salute per quel che concerne i centri senologici multidisciplinari, attivando le proprie Breast che assicurano assistenza e cura, ma anche sprone a soluzioni sempre più idonee per favorire interventi sempre all’avanguardia, il giusto supporto alla prevenzione primaria (lotta all’obesità, al fumo, al consumo di alcool e alla sedentarietà), secondaria e terziaria, con i rispettivi team coordinati in rete che, oltre a favorire alta specializzazione, ottimizzano qualità, risorse, tempestività, incremento degli screening, miglioramento della qualità della vita e percorsi diagnostico terapeutici ed assistenziali di primissimo piano. In sintesi un diritto delle donne che curate in questi centri vedono un incremento della sopravvivenza di circa il 20% e una qualità della vita impensabile fino a pochi anni fa.

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