Tumore al seno, lo screening mammografico prima dei 50 anni aumenta la sopravvivenza: lo studio

Un nuovo importante studio dimostra l'utilità dell'allargamento dello screening mammografico nelle donne più giovani

L’estensione dello screening mammografico nelle donne della fascia di età compresa tra i 40 e i 49 anni aumenta la sopravvivenza netta per tumore al seno rispetto a quelle a cui non viene proposto l’esame. Un risultato importante che dimostra l’utilità dell’allargamento dello screening mammografico nelle donne più giovani. I risultati dello studio sono stati pubblicati su JCO, la rivista ufficiale dell’American Society of Clinical Oncology.

A cosa serve lo screening mammografico?

In qualsiasi campo della medicina, prima si arriva ad una diagnosi certa e maggiori sono le probabilità di cura. Questo è particolarmente vero per i tumori. Per arrivare a diagnosticarli in tempo utile per essere trattati, un efficace strumento è rappresentato dagli screening oncologici, particolari esami offerti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale volti ad intercettare la malattia in quelle fasce di età maggiormente a rischio. Quello mammografico, disponibile per le donne tra i 50 e i 69 anni, si è dimostrato utile per intercettare i tumori il più precocemente possibile riducendone di conseguenza la mortalità. Complice però l’aumento di incidenza dei tumori del seno in fase precoce, da tempo diverse nazioni hanno implementato programmi di screening per fasce di età più ampie. In alcune Regioni italiane, ad esempio, si sta sperimentando l’efficacia nella fascia compresa tra i 45 e i 74 anni.

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