Rilanciare il turismo a Sermoneta partendo da un patrimonio del quale andare fieri, il centro storico. È quanto evidenziato da Antonio Di Lenola, candidato sindaco per “Sermoneta Cambia”, nel suo dettagliato programma elettorale.
“Svariati, prestigiosi riconoscimenti certificano per noi una sorta di primato: Sermoneta viene considerata uno dei borghi medievali più belli e suggestivi di tutta Italia. Basta questa considerazione per indicare nel turismo uno dei nostri maggiori punti di forza, a patto però che si lavori per invertire la rotta rispetto al passato. Il nostro obbiettivo è lo sviluppo di un turismo sostenibile e consapevole, che sia promotore non solo dei paesaggi che ci sono stati offerti dal Medioevo, ma anche della nostra continua crescita e grande operatività che ci porta oggi ad offrire prodotti locali di qualità, dall’artigianato all’enogastronomico. Per riuscire in tutto questo punteremo a sfruttare i rimanenti fondi del Pnrr per progetti ambiziosi, come l’apertura di alberghi diffusi, B&b e attività collaterali che possano offrire ai nostri ospiti esperienze e a 360 gradi, dallo Sport alla Storia, dai buoni sapori alla natura. La nostra intenzione è migliorare i trasporti con l’attivazione di una linea pubblica di collegamento con la stazione ferroviaria, insieme all’apertura di point informativi e alla realizzazione di un censimento delle attività e dei servizi da mettere a disposizione dei turisti attraverso il web. Pensando ai ragazzi, inoltre, lavoreremo per riaprire l’Ostello della Gioventù. La nostra sarà una modalità diversa per attrarre i visitatori, decisamente più moderna, che non si limita a campare di rendita accontentandosi dei tesori inestimabili che la Storia ci ha regalato”. Rilanciare il centro storico, però, significa soprattutto fermare il progressivo spopolamento registrato negli ultimi anni, con la tendenza dei residenti a trasferirsi verso la pianura: “Il nostro non deve assolutamente diventare un borgo fantasma. Vogliamo anzi renderlo vivo pensando prima di tutto alle esigenze dei cittadini. Il centro storico deve rappresentare una potenzialità lavorativa per tutto il territorio comunale ma deve anche offrire opportunità concrete: una di queste potrebbe derivare da agevolazioni fiscali riservate alle giovani famiglie intenzionate ad abitare nel cuore della Città, o magari agevolazioni importanti sulla Tari o la riduzione dell’Imu sulla seconda casa a chi affitta a giovani famiglie o a nuclei con figli iscritti fino alla scuola primaria. Si otterrebbe poi un’altra soluzione riportando le associazioni culturali in centro: alle realtà locali organizzatrici di eventi, infatti, si potrebbe offrire la disponibilità gratuita di sedi e location negli immobili comunali, in cambio di un determinato numero di attività da svolgere”.