“Il nuovo decreto Agricoltura rappresenta un passo importante per il rilancio del settore, ma offre un sostegno significativo anche alla pesca e all’acquacoltura”. È quanto ha affermato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.
“Le misure previste – prosegue il numero uno dell’associazione del mondo cooperativistico – come la sospensione della quota capitale di mutui e finanziamenti a favore delle attività che hanno subìto una riduzione del fatturato o la rimodulazione del credito d’imposta per le imprese che acquistano beni strumentali, oltre che le agevolazioni contributive per gli operatori delle zone alluvionate, rappresentano una boccata di ossigeno per un comparto che è il fiore all’occhiello della produzione italiana, ma sta attraversando una fase delicata e critica. Con il supporto delle istituzioni, infatti, si potrà guardare con più fiducia al futuro.
In questa direzione vanno anche i ristori per i danni subìti a causa di eventi climatici avversi e di attacchi di agenti patogeni per alcune coltivazioni specifiche e i fondi per il sostegno e lo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla prolificazione del granchio blu.
Sull’emergenza determinata dalle specie marine aliene invasive non possiamo che accogliere con favore la decisione di nominare un commissario straordinario, in modo da coordinare gli interventi in maniera organica su tutto il territorio nazionale.
Le modifiche introdotte alle norme relative al contrasto delle pratiche commerciali sleali, insieme al potenziamento degli interventi contro la diffusione della peste suina africana e della brucellosi, attraverso un’intensificazione dei controlli, appaiono poi quanto mai utili per garantire una maggiore sicurezza e qualità dei prodotti ai consumatori e allo stesso tempo salvaguardare le attività che svolgono correttamente e con scrupolo il proprio lavoro.
Tutto ciò conferma la serietà e la disponibilità degli operatori e delle associazioni di categoria a costruire insieme un settore primario sempre più moderno e all’avanguardia, tenendo conto di tutte le esigenze che si presentano, ma considerando agricoltura, pesca e allevamenti una risorsa economica ed occupazionale del Paese e dei suoi territori da tutelare”.
“La visione strategica – ha concluso Scognamiglio – e la programmazione degli interventi che stiamo riscontrando nelle politiche agricole e della filiera ittica nazionali, con il fattivo contributo delle parti sociali ed imprenditoriali, è la premessa necessaria per promuovere concretamente il made in Italy”.